Napoli. Il procuratore generale Maria Di Monte della VI sezione della Corte di Appello di Napoli ha chiesto la conferma delle condanne ai 27 imputati appartenenti al clan Orlando nel processo di secondo grado. Quasi tre secoli di carcere come era avvenuto nel novembre del 2017 per la richiesta in primo grado. Solo che in quel processo ci furono ben 12 assoluzioni eccellenti. Alle richieste della Dda il giudice per le udienze preliminari Antonio Tarallo nel processo che si era svolto con rito abbreviato aveva emesso condanne per 115 anni di carcere ai 15 imputati condannati mentre altri undici sono stati assolti. Nel processo non compare il nome del capo clan Antonio Orlando detto mazzulillo arrestato solo nel novembre scorso dopo 15 anni di latitanza ininterrotta. L’inchiesta e il processo nato dal blitz del 2016 aveva fatto luce sul clan Orlando che negli ultimi anni aveva preso il predominio su Marano e i comuni limitrofi estromettendo i Polverino e assoggettando Nuvoletta e grazie a vincoli familiari aveva creato clan satelliti con i quali controllava anche i comuni di Mugnano, Calvizzano e Quarto.Un clan articolato in più livelli, militarizzato, in grado di imporre il pagamento del ‘pizzo’ a tappeto sul territorio, forte anche di ‘innesti’ della famiglia Novoletta, un tempo l’unica federata con la mafia siciliana.
Il nuovo gruppo criminale avrebbe esteso i propri tentacoli su settori specifici del territorio: mercato ortofrutticolo, edilizia ed appalti pubblici, gestione del ciclo integrato dei rifiuti, cimitero e macchina amministrativa. Con la latitanza di Antonio la famiglia malavitosa era guidata dai fratello Gaetano e Raffaele detto papele e dal cugino Angelo detto ‘o malomm.
La cosca aveva inglobato alcuni esponenti dei Nuvoletta di Marano e si era estesa nel territorio limitrofo era strutturata in almeno quattro livelli. Al vertice del gruppo, detto anche dei Carrisi, i fratelli Orlando, roccaforte tra Marano e Quarto; poi, al secondo livello, Armando Lubrano, nipote del boss Antonio, insieme a Lorenzo Nuvoletta, figlio di Ciro, elemento di vertice dell’omonimo clan ucciso in un agguato, e Angelo Orlando, ‘portavoce’ dei boss; al terzo livello, i ‘responsabili di zona’ come Gennaro Sarappo, che si occupa di Quarto, e Raffaele Lubrano, attivo a Calvizzano, insieme all’addetto al controllo, Celeste Carbone; al quarto livello, gli esecutori degli ordini.
TUTTE LE RICHIESTE DI CONDANNA
ORLANDO ANGELO 18 ANNI
DI MARO ANGELO 16 ANNI
RUGGIERO SALVATORE 14 ANNI
LUBRANO ARMANDO 12 ANNI
ORLANDO RAFFAELE 12 ANNI
SARAPPO GENNARO 10 ANNI
LUBRANO VINCENZO 10 ANNI
LUBRANO RAFFAELE 8 ANNI
SARAPPO MARIO 6 ANNI
CINCINNATO FRANCESCO 4 ANNI
ESPOSITO VINCENZO 4 ANNI
CARPUTO RAFFAELE 4 ANNI
ORLANDO ANGELO 3 ANNI
AIELLO SALVATORE 2 ANNI
GAGLIANO MARIA 2 ANNI
AMITRANO MARIO 11 ANNI
SCHIATTARELLA ANIELLO 4 ANNI E 8 MESI
LUCCI PASQUALE 15 ANNI
BAIANO LUIGI 14 ANNI
CARBONE CELESTINO 10 ANNI
ORLANDO GAETANO 18 ANNI
DI LANNO CIRO 14 ANNI
VISCONTI CLAUDIO 9 ANNI
NUVOLETTA LORENZO 18 ANNI
POLVERINO CRESCENZO 9 ANNI
VECCIA RAFFAELE 12 ANNI
Articolo pubblicato il giorno 6 Febbraio 2019 - 09:44 / di Cronache della Campania