I danni arrecati dagli incendi nei mesi di luglio e agosto 2017 nel perimetro del Parco Nazionale del Vesuvio hanno interessato un superficie di 3.194 ettari, pari a circa l’80% della superficie boscata complessiva, e sono stati ripartiti per classi di severita’: alta 374 ettari, medio-alta 2.147, medio-bassa 466 e bassa 207. E’ il risultato di uno studio commissionato dall’Ente Parco Nazionale del Vesuvio al Dipartimento di Agraria dell’Universita’ degli Studi di NAPOLI Federico II a seguito degli incendi nell’estate di due anni fa che devastarono intere macchie di verde nell’area protetta. Ai fini dell’individuazione delle aree da sottoporre ad interventi di recupero post-incendio, sono stati analizzati quattro obiettivi specifici: rischio idrogeologico, fruibilita’, naturalita’ e produzioni agro-forestali. Dallo studio, presentato nella sede dell’Ente Parco a Ottaviano (NAPOLI), e’ emerso che in conseguenza degli incendi le aree boscate maggiormente esposte a fenomeni di erosione sono rappresentate da soprassuoli di conifere ad alta e medio-alta severita’ di incendio. Da qui la necessita’ di intervenire prioritariamente attraverso abbattimenti selettivi e piantagioni di specie autoctone meno suscettibili e piu’ adattate agli incendi. In queste aree, spiega lo studio, si prevede di intervenire con opere di ingegneria naturalistica capaci di contrastare efficacemente i processi erosivi e di creare le condizioni per un insediamento rapido della vegetazione. A tal proposito sono in fase di istruttoria due progetti pilota di restauro post-incendio boschivo che prevedono interventi su circa 80 ettari di pinete nei comuni vesuviani di Terzigno, Boscotrecase, Trecase e Ottaviano, per un importo complessivo di 1.200.000 euro. Per quanto riguarda gli obiettivi di fruibilita’, naturalita’ e produzioni agro-forestali, lo studio ha identificato 650 ettari di superficie ad elevata priorita’ di intervento, di cui 300 suscettibili di intervento primario. ”Questo importante investimento dell’Ente Parco in ricerca non e’ stato fine a se stesso ma invece e’ servito a mettere a punto due progetti di rinaturalizzazione che attualmente sono al vaglio istruttorio del Ministero dell’Ambiente per le necessarie autorizzazioni e successivo finanziamento di 1,2 milioni di euro, che prevediamo trovino realizzazione nel corso di quest’anno” ha detto il presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, Agostino Casillo. ”Il contributo del Dipartimento ha riguardato uno studio complesso e approfondito svolto da cartografi, ecologi, selvicoltori, botanici, ingegneri idraulici, modellisti ecc., avente l’obiettivo di definire le aree su cui concentrare prioritariamente gli interventi di recupero e modalita’ piu’ efficaci” ha aggiunto Matteo Lorito direttore del Dipartimento di Agraria. Intanto, da venerdi’ 1 febbraio riaprira’ la strada del Gran Cono: ne da’ notizia sulla sua pagina Facebook il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, che ha preso parte al sopralluogo in cui sono in corso i lavori per la messa in sicurezza della strada che porta al Cratere.
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