“Martedi’ ci sara’ un nostro consiglio nazionale e la mia proposta sara’ quella di accettare l’invito di Di Maio per la doverosita’ di ristabilire relazioni istituzionali corrette, spiegando a chi e’ anche vicepremier quali siano i nostri elementi di dissenso sulle politiche del governo relative all’informazione e in particolare sui tagli all’editoria”. E’ quanto ha detto il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Carlo Verna, intervenendo a NAPOLI al premio giornalistico Domenico Ferrara, intitolato allo storico presidente di un altro ente di categoria, la Casagit. “L’Ordine dei giornalisti – ha aggiunto Verna – non fa sconti ne’ alza muri. E sara’ sempre interlocutore scomodo per tutti perche’ non solo rigoroso nel merito, ma anche dei limiti delle competenze. Pertanto e’ evidente che non potra’ trattare di equo compenso col ministro Di Maio senza al proprio fianco la Fnsi. Ma non l’avrebbe fatto neanche insieme al sindacato, perche’ c’e’ una legge dello Stato, la 233/2012, che indica come il soggetto titolare del potere di convocazione sia il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, individuando come soggetti dello specifico tavolo tra gli altri, e senza prevedere esclusive o esclusioni, sia l’Ordine che il sindacato dei giornalisti”. Il presidente del Cnog ha anche anticipato che “sul tema irrinunciabile e improcrastinabile dell’equo compenso l’Ordine dei giornalisti ha in cantiere un’iniziativa nell’ambito delle proprie prerogative che sara’ valutata dal prossimo Consiglio nazionale”.
Articolo pubblicato il giorno 19 Gennaio 2019 - 14:33