Daniele Belardinelli, l’ultra’ del Varese morto il 26 dicembre negli scontri prima della partita Inter-Napoli, potrebbe essere stato investito da una o due auto che facevano parte della ‘carovana’ di macchine degli ultra’ napoletani che si stavano avvicinando allo stadio e sono state bloccate dall’agguato dei tifosi nerazzurri. E’ un’ipotesi concreta su cui si stanno concentrando le indagini della Procura di Milano e della Digos, anche alla luce degli interrogatori di questi giorni. Ha raccontato di aver visto una persona che veniva investita subito all’inizio degli scontri ma di non aver capito che si trattava del suo amico Daniele Belardinelli, di aver visto che era lui solo alla fine della guerriglia durata poco meno di 10 minuti e di averlo sollevato e caricato su un’auto, dopo che ‘Dede’ gli aveva anche detto “sto bene”. E’ questo, in sostanza, un passaggio dell’interrogatorio davanti al gip Guido Salvini reso da Marco Piovella, il capo ultra’ della curva nord dell’Inter arrestato per rissa aggravata, lesioni e lancio di materiale pericoloso e assistito dal legale Mirko Perlino. L’avvocato dopo l’interrogatorio ha presentato al gip un’istanza di scarcerazione.
Marco Piovella è stato oltre due ore davanti al gip del Tribunale di Milano, Guido Salvini, ma l’avvocato Perlino, lasciando Palazzo di giustizia, ha spiegato che il 34enne “alla fine si è avvalso della facoltà di non rispondere in merito all’aggressione. Semplicemente ha chiarito la dinamica dell’incidente, dell’investimento del povero Daniele”, morto in ospedale al San Carlo dopo essere stato travolto da un’automobile pirata il 26 dicembre in via Novara. Il legale ha definito la fase attuale “delicata” e ha detto di aver “chiesto la modifica della custodia cautelare” per il tifoso. A proposito del ruolo di Piovella all’interno della curva Nord interista, Perlino ha spiegato che il ragazzo “organizza coreografie: non è un capo”. Sulla falsariga di cio’ che aveva detto nei giorni scorsi in Questura, Marco Piovella, il capo ultras della curva dell’Inter arrestato per gli scontri di Santo Stefano, ha ammesso la partecipazione al blitz contro i tifosi napoletani ma non ha voluto rispondere a domande specifiche sulle sue condotte e sul suo presunto ruolo di organizzatore. “Io mi occupo di coreografie nel direttivo della curva” si sarebbe limitato a dire Piovella.
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