“Sara’ un’indagine che riservera’ colpi di scena: i miei clienti sono innocenti, non hanno investito Berlardinelli: la Volvo sequestrata, sulla quale viaggiavano, era una delle prime auto facenti parte la carovana di vetture dirette allo stadio. Lo ribadiremo oggi agli investigatori”. Lo ha detto l’avvocato Emilio Coppola, davanti alla Questura di Napoli, dove stanno per iniziare gli interrogatori di 4 dei 5 passeggeri della V40 che avrebbe investito Daniele Belardinelli, poi deceduto in ospedale. Dopo un breve briefing con il loro avvocato, davanti alla Questura partenopea, i quattro tifosi azzurri sono entrati negli uffici da un ingresso laterale. Per loro inizia una giornata che potrebbe rivelarsi decisiva. Ad interrogarli saranno gli investigatori della Questura di Milano, giunti appositamente, e sebbene risponderanno alle domande nella veste di persone informate sui fatti, alla fine dei colloqui potrebbero anche essere iscritti nel registro degli indagati. “Vedremo poi se gli investigatori milanesi decideranno di notificare in tempo reale un avviso di garanzia, – ha aggiunto l’avvocato Coppola, parlando con i giornalisti all’esterno degli uffici della Questura – al momento questo passo non ci risulta essere stato fatto, neppure per colui che erroneamente e’ stato indicato come l’autista della Volvo. Oggi chiariremo anche questo. Quella dei miei assistiti non e’ l’auto coinvolta nell’incidente. Perche’ e’ stata lavata? Perche’ dopo essere andati in cinque a vedere una partita credo sia naturale riconsegnarla pulita. La usa il padre di uno dei miei clienti mi sembra sia normale lavarla prima di riconsegnarla. Non e’ stato un gesto compiuto per nascondere qualcosa. Del gruppo di tifosi che erano a bordo della Volvo ha fatto parte anche un minorenne che probabilmente verra’ ascoltato, in separata sede, anche lui come persona informata sui fatti”.
Articolo pubblicato il giorno 5 Gennaio 2019 - 10:00