Sono 4307 le adesioni alla raccolta di firme promossa a Ischia per richiedere la proroga dello ‘Stato di Emergenza Terremoto’, dichiarato dal Consiglio dei Ministri il 29 agosto 2017, dopo le scosse del 21 agosto che hanno provocato danni ingenti nei comuni di Lacco Ameno, Forio e Casamicciola e due vittime. La fase di emergenza e’ durata un anno ed e’ stata prorogata di altri 6 mesi, con scadenza il prossimo 21 febbraio. Per i terremotati di Ischia si chiede che “vengano completati gli interventi di messa in sicurezza e di riduzione del rischio residuo” previsti sul territorio, affidati al commissario per l’emergenza, Giuseppe Grimaldi. Secondo gli organizzatori della petizione, “la cessazione dello ‘Stato di Emergenza Terremoto’ sarebbe un’ipotesi non del tutto confortante e volgendo lo sguardo al Centro Italia, senza un delegato all’emergenza, i tempi per Contributo autonoma sistemazione e alloggiati sarebbero allungati”, scrivono in una nota. Nella petizione si riportano i numeri del sisma del 2017: ” Sono complessivamente 2475 gli sfollati di cui 2195 assistiti mediante il Contributo di autonoma sistemazione, 280 quelli alloggiati, temporaneamente, in strutture alberghiere o similari e almeno 300 persone che un lavoro non l’hanno piu’ trovato; 1060 le unita’ immobiliari per le quali e’ stato dichiarato un esito di inagibilita’ temporanea, parziale o totale, quest’ultimo attestatosi a complessivi 640 esiti di immobili o unita’ immobiliari completamente inagibili tra cui 30 strutture ricettive e ristoranti, sei scuole e il Municipio di Casamicciola. Nei Comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno sono tutt’ora perimetrate aree individuate, nei giorni immediatamente successivi al sisma, come zone rosse, che comprendono un patrimonio edilizio interessato da un quadro fessurativo con danni gravissimi e completamente inibite per le quali e’ ancora assicurato il presidio mediante contingente di personale militare. A 18 mesi dal sisma sono in corso di progettazione, ovvero di realizzazione gli interventi urgenti sul patrimonio pubblico, quelli relativi alla messa in sicurezza dei beni culturali mobili e immobile e, in particolare, ancora in fase di individuazione quelli finalizzati a consentire la ripresa dell’attivita’ scolastica”. La raccolta di firme e’ stata depositata il 21 gennaio. Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, ha gia’ ufficializzato la sua richiesta di proroga il 15 gennaio scorso sulla base della effettiva necessita’, anche alla luce delle istanze avanzate dai sindaci il 31 dicembre.
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