Assolto l’amministratore delegato di Autostrade, Giovanni Castellucci. E’ questa la sentenza di primo grado sulla strage del bus precipitato il 28 luglio del 2013, dal viadotto Acqualonga dell’A16 nel tratto irpino di Monteforte, nella quale persero la vita 40 persone. Per lui era stata chiesta una condanna a 10 anni. Il giudice monocratico del Tribunale di Avellino, Luigi Buono ha invece condannato a 12 anni il titolare dell’azienda del bus, Lametta Gennaro. Stupore e rabbia da parte dei familiari, alcuni in lacrime, dopo la lettura della sentenza dell’assoluzione dell’ad di Autostrade: “Venduti! Infami! La legge non è uguale per tutti!”, hanno urlato in aula, “Castellucci è un assassino: hanno messo fuori un assassino! Siete tutti degli assassini. Ottantatre vittime con il Ponte di Genova”.
Tanta la rabbia da parte dei familiari delle 40 vittime del bus caduto dal viadotto Acqualonga sull’A16, dopo la lettura della sentenza del giudice monocratico del Tribunale di Avellino, Luigi Buono, che ha assolto l’amministratore delegato di Autostrade, Giovanni Castellucci. “E’ stato messo fuori un assassino”, ha gridato un familiare al termine della lettura della sentenza: “Vergogna, questa non è giustizia” e “dovevano pagare tutti, sono cinque anni che le nostre famiglie sono distrutte”, hanno urlato i familiari all’interno dell’aula.
Dodici anni di reclusione per Gennaro Lametta, il proprietario del bus che fu noleggiato da una comitiva di pellegrini di Pozzuoli e precipito’ dal viadotto Acqualonga, incidente nel quale morirono 40 persone. E’ la condanna piu’ grave inflitta dal giudice monocratico di Avellino, Luigi Buono, nel processo per la strage del viadotto di Acqualonga nel 2013, che ha riconosciuto per lui l’omicidio colposo plurimo, il disastro colposo e il falso per la revisione del bus. Otto anni di reclusione sono stati inflitti alla funzionaria della Motorizzazione civile di Napoli, Antonietta Ceriola, mentre il collega Vittorio Saulino e’ stato assolto. Tra i dirigenti di Autostrade per l’Italia, assieme all’ad Giovanni Castellucci, sono stati assolti anche Riccardo Mollo, Giulio Massimo Fornaci, Antonio Sorrentino, Michele Maietta e Marco Perna. Condannati a 5 anni di reclusione per disastro colposo e omissione in atti d’ufficio l’ex direttore di tronco Michele Renzi, Paolo Berti, Bruno Gerardi, Gianni Marrone. Sei anni di reclusione per Nicola Spadavecchia e Gianluca De Franceschi. I parenti delle vittime hanno bloccato l’aula e chiedono di incontrare il giudice, contro il quale si sono scagliati verbalmente con veemenza.
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