Tutta esaurita, stamattina, la sala del cinema Nuovo Sacher di Nanni Moretti, per l’iniziativa di solidarieta’ con l’Espresso, dopo l’aggressione subita lo scorso 7 gennaio da un giornalista e un fotografo del settimanale diretto da Marco Damilano da parte di neofascisti andati al Verano per commemorare le vittime di Acca Larentia, tra i quali il plurindagato Giuliano Castellino di Forza Nuova. In centinaia i cittadini romani che hanno voluto esserci, tanto che e’ stato necessario aprire anche gli spazi dell’ex dopolavoro Gil e molte persone sono lo stesso rimaste fuori. Sul palco si sono avvicendati gli studenti del liceo Virgilio denunciati per l’occupazione, partigiani, scrittori come Guido Crainz, Donatella De Cesare, Michela Murgia. Gli attivisti di Baobab Experience denunciati per aver portato latte caldo ai migranti ‘sfrattati’ dal centro di Via Cupa hanno ricordato Sandro Pertini e il suo stare dalla parte degli operai nel 1960 durante gli scontri di Genova – Citta’ medaglia d’oro della Resistenza – sotto il governo Tambroni che si reggeva con l’appoggio dei missini. Filo conduttore degli interventi e’ stata “la parola antifascista”, un invito a riflettere su come – ha ricordato nel suo applauditissimo discorso l’attore Fabrizio Gifuni – “la destra le sue parole d’ordine se le ricorda benissimo mentre la sinistra in questi anni le ha dimenticate prendendo le distanze da tutto e minimizzando gravi segnali di ripresa delle forze fasciste in Europa”. Diego ‘Zoro’ Bianchi, che ha rischiato di rimanere fuori perche’ e’ arrivato quando il cancello del Nuovo Sacher era stato chiuso per l”overbooking’, ha ricordato che “alla manifestazione di Salvini a Piazza del Popolo sono stati mandati via due giovani che avevano un cartello con su scritto ‘ama il prossimo tuo’: la stessa scritta l’ho vista in Messico a Tijuana dove i migranti vengono bloccati ma nessuno, nemmeno la polizia messicana, ha mandato via chi manifestava con quel cartello”. Aboubakar Soumahoro, sindacalista, e’ stato molto applaudito quando ha detto che “nei quartieri di periferia accanto alle persone sotto sfratto ci sono soltanto i neofascisti perche’ la sinistra ha abbandonato queste battaglie”. Alla fine, Damilano – nell’elenco di parole antifasciste che venivano suggerite anche da chi seguiva gli interventi in streaming, tra le quali l’inedita “pigiamino” – ha detto “istituzioni” e ha ringraziato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e anche la leder della Cgil Susanna Camusso per “la lunga lettera affettuosa” che ha scritto all’Espresso, oltre a Nanni Moretti che “ci ha custodito” e che si e’ prodigato per far entrare piu’ persone possibile, segnalando i posti liberi in balconata.
Articolo pubblicato il giorno 12 Gennaio 2019 - 16:23