Il boss Michele Zagaria, ‘capastorta’ protagonista dell’ennesimo show in aula. Nel corso dell’udienza del processo si scaglia contro il figlio di Sandokan: “Non voglio essere importunato”. L’ex padrino dei Casalesi ha anche detto: “Avessi saputo che doveva essere ascoltato Nicola Schiavone non avrei partecipato all’udienza”. Ha urlato dalla gabbia il capoclan Michele Zagaria nel corso del processo che lo vede alla sbarra con l’ex sindaco di Casapesenna Fortunato Zagaria ed il consigliere comunale Luigi Amato, accusati di aver minacciato un altro sindaco di Casapesenna, Giovanni Zara. “Ho rinunciato alcuni mesi fa a presenziare a questo processo, eppure oggi mi ritrovo collegato in video-conferenza senza alcun preavviso proprio nel giorno in cui parla Nicola Schiavone. Penso cose strane”. Ha detto il boss dei Casalesi Michele Zagaria, collegato in video-conferenza dal carcere de L’Aquila. Zagaria mesi fa aveva rinunciato a presenziare al processo, ma oggi, come spiegato dal presidente del collegio giudicante Maria Francica, per “un disguido con il Dap” (Dipartimento amministrazione penitenziaria) si e’ ritrovato collegato. “Non sapevo nulla di questo processo – si e’ lamentato Zagaria ad inizio udienza – da tempo vi avevo rinunciato e oggi sono stato importunato. Vorrei chiedere se e’ corretta una cosa del genere; poteva accadere un mese fa, ma e’ successo proprio oggi che viene a parlare il signor Nicola Schiavone”. Zagaria, che alla fine ha deciso di restare per “rispetto della corte”, ha poi nominato avvocato di fiducia Paolo Di Furia.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 29 Gennaio 2019 - 15:03