Teano. “Invitiamo il reverendo sacerdote Carmine Zaccariello a vivere la vita che il signore gli vorrà ancora donare impegnato in un cammino di revisione di conversione e di riparazione dei danni causati nelle persone di coloro che sono stati segnati ed hanno ricevuto un’immagine distorta della Chiesa nostra madre” scriveva così l’arcivescovo metropolita Crescenzio Sepe nelle conclusioni del processo penale amministrativo aperto dalla Chiesa nei confronti di don Carmine Zaccariello, il 18 luglio del 2013, stabilendo che il sacerdote dovesse ‘espiare’ la pena dell’allontanamento con obbligo di seguire un percorso terapeutico per aver violato il sesto comandamento del decalogo, cioè di aver avuto rapporti sessuali con adulti e un minore di 18 anni. Un procedimento, segnalato, grazie a un’inchiesta giornalistica di Pjno Grazioli editore di Paradise Tv, al quale don Carmine aveva fatto ricorso chiedendo di essere reintegrato, fino a quando è stato dimesso definitivamente dallo Stato clericale, il 14 gennaio scorso, da Papa Francesco con un provvedimento irrevocabile. Don Carmine Zaccariello, secondo quanto emerge, dagli atti del tribunale ecclesiastico era stato già processato per alcuni episodi sia di pedofilia sia di rapporti sessuali con adulti. Al sacerdote di Frignano, tra l’altro, è dedicato anche un ampio capitolo del libro di Francesco Mangiacapra ‘Il numero uno. Confessioni di un marchettaro’. Mangiacapra rivela che don Carmine è stato un suo cliente. ‘Riposiamoci sotto le coperte’ gli disse durante un incontro dopo aver parlato. Mangiacapra racconta inoltre di essere stato ospite del prete, sia nell’appartamento di Frignano sia nell’Oasi di Santa Maria degli Angeli nei pressi di Teano, dove erano presenti laici, sacerdoti e suore per un banchetto. A raccontare questi particolari il sito di notizie LaRampa.it che pubblica ampi stralci del libro di Mangiacapra nei quali, la escort dei preti racconta gli incontri con il sacerdote casertano già finito nel mirino della curia cinque anni fa, condannato alla sospensione dagli uffici per cinque anni, con obbligo di rieducazione in una struttura per preti. Il tribunale ecclesiastico lo aveva ritenuto colpevole di aver avuto dei rapporti sessuali con ‘adulti e con un minore di anni 18’. Tra l’altro proprio l’arcivescovo Crescenzio Sepe era stato molto duro nella sua relazione con la quale chiedeva a Monsignor Arturo Aiello, Vescovo di Calvi-Teano di notificare al sacerdote il provvedimento che poteva essere ‘appellato’ entro 60 giorni.
Il sacerdote, oggi 62enne, poi, aveva continuato ad esercitare per anni nella parrocchia di Marzano Appio, fino alle dimissioni definitiva dallo Stato clericale con concessione della “dispensa dal sacro celibato e da tutti gli oneri connessi alla sacra Ordinazione, con decisione suprema e irrevocabile e a nessun ricorso subordinata”.
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