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Sei ergastoli e 51 anni di carcere per gli Amato-Pagano e i Lo Russo

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Sei ergastoli per boss e gregari dei clan Amato-Pagano e Lorusso ma anche 51 anni di carcere complessivi sono stati chiesti dalla Dda di Napoli (pm Maurizio De Marco e Vincenza Marra per i 4 pentiti che hanno aiutato le indagini nel processo che si sta svolgendo il rito abbreviato davanti al gup Egle Pilla per il triplice omicidio e occultamento di cadavere di Francesco Russo o’ doberman, suo figlio Ciro e il loro autista Vincenzo Moscatelli avvenuti il 15 marzo del 2009 a Mugnano. La mano pesante della Procura si abbatte su mandanti ed assassini nonostante i boss abbiano ammesso le loro colpe e addirittura  proponendo una cifra da stabilire come risarcimento danni alle famiglie delle vittime. E’ così il boss sanguinario Cesarino Pagano l’uomo della scissione, ci ha riprovato(come aveva fatto in altri processi) facendo recapitare una lettera attraverso il suo legale Domenico dello Iacono nella quale ammette le sue responsabilità. Nell’udienza di dicembre avevano fatto lo stesso il nipote Carmine Amato e il killer Oreste Sparano. Ma non è bastato a convincere la Dda che ha invocato il fine pena mai per i tre che hanno ammesso le loro responsabilità ma anche per Oscar Pecorelli ‘o malommo, spietato killer del clan Lo Russo, Lucio carriola e Francesco Biancolella detto ciccio o’ monaco. Quindici anni di carcere invece sono stati chiesti per il boss pentito Antonio Lo Russo ( mandante del triplice omicidio e ‘compariello di nozze di Cesare Pagano) mentre la Dda ha invocato una condanna a 12 anni a testa per gli altri tre pentiti: Antonio Caiazza, Biagio Esposito e Carmine Cerrato detto takendò.

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(nella foto da sinistra Cesare Pagano, Lucio Carriola, Oscar Pecorelli, Carmine Amato, Oreste Sparano, Francesco Biancolella)


Articolo pubblicato il giorno 22 Gennaio 2019 - 16:22 / di Cronache della Campania

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