#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 6 Aprile 2025 - 21:03
10.1 C
Napoli
Scampia: sequestrati due appartamenti popolari occupati e ristrutturati con lusso
Violenta aggressione nel carcere di Santa Maria Capua Vetere: la...
Escursionisti in difficoltà sul Monte Partenio, salvati dal Soccorso Alpino
Controlli della polizia a Frattamaggiore e Ottaviano: multe e sequestri
Taranto, la strage dei fidanzati: 4 morti
Grave incidente a Capaccio: due giovani feriti
Salerno, Gianni Sasso stabilisce il record mondiale dei 10 km...
Napoli, 14enne accoltellato in piazza Dante per un “chiarimento”: arrestato...
Atripalda, incendio all’auto del presidente del Consiglio comunale: arrestato un...
Castellammare, controlli nella movida notturna: arresti, denunce e sanzioni per...
Secondigliano, lite condominiale degenera: 71enne minaccia il vicino con una...
Afragola, madre e figlia sorprese con la droga: arrestata la...
Napoli torna a sognare: a Bologna chance di aggancio all’Inter....
Anziana scomparsa, ritrovata senza vita in pozzo in provincia di...
Papa Francesco incontra a San Pietro una suora napoletana in...
Allerta meteo dalle 18 in Campania
Incendio a Scafati: il sito di rifiuti era senza impianto...
Motivi sentimentali dietro l’accoltellamento della titolare della pizzeria “Dal Presidente”
Agente aggredito con bombola di ossigeno in carcere
Incendio ad Acerra, muore 54enne: grave la compagna
Pozzuoli, incendio in rimessaggio: in fiamme 50 barche
Meteo Napoli previsioni choc : in poche ore previsto crollo...
MeteoMar Napoli e Campania, bollettino mare 6 Aprile 2025
Pozzuoli, tentato femminicidio: massacra l’ex compagna e prova a gettarla...
Telefonate dal carcere di Santa Maria Capua Vetere: 25 condanne...
Scafati, indagine sull’incendio al sito di stoccaggio dei rifiuti
Oroscopo del 6 aprile 2025 segno per segno
Roma manifestazione Stop alla Guerra : il M5S di Conte...
Superenalotto, vinti 600mila euro con un 5+1. Tutte le quote
Rita De Crescenzo candidata con il Movimento 5 Stelle ?

Schola Armaturarum: dal restauro allo scavo, alla riapertura al pubblico

facebook

SULLO STESSO ARGOMENTO

Da oggi, 3 gennaio, la Schola Armaturarum torna visitabile al pubblico. Il racconto di questo luogo simbolo della rinascita di Pompei, tragicamente collassato nella parte superiore il 6 novembre 2010, sarà affidato ai restauratori che illustreranno il minuzioso intervento di restauro sugli affreschi, e gli ambienti retrostanti oggetto dell’ultima campagna di scavo che ha contribuito a chiarire la funzione di questo edificio. Le visite saranno possibili ogni giovedì negli orari di apertura del sito, per gruppi contingentati di visitatori. E’ il primo passo verso un più articolato progetto di fruizione e di musealizzazione, esteso anche ai vani retrostanti, che consentirà di vedere i dipinti e gli oggetti nel loro luogo di rinvenimento. Scavata da Vittorio Spinazzola tra il 1915 e il 1916, la Schola Armaturarum era probabilmente un edificio di rappresentanza di un’associazione militare, come si può dedurre dalle decorazioni e dal rinvenimento di armi custodite al suo interno. Gli ultimi scavi eseguiti per la messa in sicurezza delle strutture, sembrano rafforzare questa ipotesi. Sul retro dell’edificio sono infatti venuti alla luce ambienti di servizio dove si custodivano anfore contenenti olio, vino pregiato e salse di pesce provenienti dal Mediterraneo (Creta, Africa, Sicilia, Spagna), prodotti di qualità da servire in occasioni conviviali o di rappresentanza. Quello del 2010 non fu l’unico crollo dell’edificio. Durante i bombardamenti alleati del ’43, la struttura venne semidistrutta e andarono perduti in maniera irreparabile gran parte degli elevati e degli apparati decorativi .Nei successivi restauri condotti da Amedeo Maiuri tra il 1944 e il 1946, si procedette a una ricostruzione integrale delle pareti laterali fino a 9 m di altezza e alla realizzazione di una copertura piana in cemento armato. Come avvenne per molti restauri dell’epoca, l’intervento ricostruttivo, finalizzato a riproporre i volumi originari dell’edificio, fu eseguito con materiali impropri (ferro e cemento) rispetto alle tecnologia costruttiva antica L’indagine della Procura non ha individuato cause o responsabilità del crollo del 2010. E’ tuttavia probabile che il collasso fu determinato da una serie di concause, aggravate dall’intensità delle piogge di quei giorni: il probabile malfunzionamento dei sistemi di smaltimento dell’acqua e il conseguente peso eccessivo della copertura moderna; la spinta del terreno retrostante; l’incompatibilità dei materiali utilizzati nella ricostruzione postbellica; la mancanza di un sistema programmato di monitoraggi e manutenzione. Il crollo aveva interessato in maniera preponderante la ricostruzione moderna di Maiuri e in misura minore le pitture originali. Gli interventi di recupero hanno avuto inizio nel 2016 con il supporto tecnico di Ales, la struttura interna del Mibac che si occupa da più di tre anni della manutenzione programmata di Pompei. Realizzata una copertura temporanea che consentisse l’avvio dei lavori, si è proceduto inizialmente alla messa in sicurezza delle strutture e degli apparati decorativi, per evitare l’ulteriore perdita di porzioni originali. E’ stato cioè necessario in una prima fase ripristinare la stabilità delle murature e degli intonaci superstiti, fortemente compromessa dalle sollecitazioni dovute al crollo della copertura e delle pareti laterali. Successivamente si è intervenuti sulle superfici dipinte agendo in parallelo, sulle pareti conservate all’interno dell’edificio e ricomponendo in laboratorio i frammenti recuperati dopo il crollo. Si è scelto di ripristinare la leggibilità figurativa attraverso un’attenta pulitura e un’accurata presentazione estetica, pur garantendo la riconoscibilità dell’intervento. In particolare il trattamento delle lacune presenti sulle pareti dipinte è stato oggetto di un’approfondita riflessione critica. Si è scelto di adottare il ‘tratteggio’, una tecnica messa a punto dall’Istituto Centrale del Restauro negli anni ’40, che consiste nell’accostamento di leggerissimi tratteggi verticali ravvicinati che ripropongono la policromia originale e consentono di ripristinare l’unità dell’immagine perduta, garantendo tuttavia la possibilità di distinguere da vicino l’intervento di restauro .
“Da metafora dell’incapacità italiana di prendersi cura di un luogo prezioso che appartiene all’intera umanità, la riapertura della Schola Armaturarum rappresenta un simbolo di riscatto per i risultati raggiunti a Pompei con il Grande Progetto, e più in generale un segnale di speranza per il futuro del nostro patrimonio culturale. – dichiara Massimo Osanna – Da quel crollo avvenuto nel novembre del 2010, la cui risonanza mediatica determinò un coro d’indignazione internazionale, si è affermata una nuova consapevolezza della fragilità di Pompei e la necessità di avviare un percorso di conservazione, fatto non solo d’interventi straordinari ed episodici, ma soprattutto di cure e di attenzioni quotidiane.”


Articolo pubblicato il giorno 3 Gennaio 2019 - 18:29


ULTIM'ORA

DALLA HOME

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE

Cronache è in caricamento