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Sant’Antimo, sequestrata la casa del boss Luigi Di Spirito

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A seguito di complessa attività di indagine di natura patrimoniale, tesa all’aggressione dei patrimoni di mafia, personale della Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine della Questura di Napoli ha dato esecuzione al decreto di sequestro beni emesso dal Tribunale di Napoli-Sezione Misure di Prevenzione, ai sensi della normativa antimafia, nei confronti di DI SPIRITO Luigi, di 58 anni, in atto detenuto.

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Il predetto è soggetto di qualificato spessore delinquenziale maturato nel corso degli anni, in considerazione della adesione al clan camorristico denominato PUCA, operante in Sant’Antimo e comuni limitrofi, suffragato da condanne definitive emesse dalla A.G., fra l’altro, per associazione di stampo mafioso, trasferimento di valori ed intestazione fittizia di beni aggravati dall’art. 7 L.203/91.

II Di Spirito Luigi, in ragione delle sue condanne, è detenuto ininterrottamente dal 2009 presso la Casa Circondariale di Rebibbia (RM).

Il clan Puca si è rivelato nel corso della sua storia quale gruppo criminale tra i più pericolosi operanti in Campania, connotato da elevate capacità criminali dispiegate soprattutto nelle attività estorsive in danno degli operatori economici nel comprensorio territoriale del comune di Sant’Antimo e zone limitrofe.

Negli atti giudiziari emerge il ruolo apicale rivestito dal Di Spirito Luigi all’interno del predetto clan camorristico, quale persona di fiducia del capoclan PUCA Pasquale, alias o’ minorenne”.

Il decreto di sequestro di beni del Tribunale di Napoli, emesso in accoglimento di articolata proposta del Questore di Napoli, formulata a seguito di complessa e prolungata attività investigativa svolta dalla Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali, ha disposto il sequestro di un appartamento di Sant’Antimo il cui valore ammonta intorno ai 300.000 Euro.


Articolo pubblicato il giorno 18 Gennaio 2019 - 14:20


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