Spetta alla politica ed al governo affrontare e risolvere il problema dei condoni del 1985 e del 1994, che nei comuni vesuviani e del Parco Nazionale del Vesuvio non trovano da decenni una possibilità di soluzione. E’ quanto emerso dall’incontro dei sindaci della Comunità del Parco e riferito dal vice-Presidente Lello Abete, sindaco di Sant’Anastasia.
Sul tema occorre ricordare quanto le Amministrazioni Comunali di Sant’Anastasia hanno fatto negli ultimi anni, mettendo a fuoco tutte le criticità della legge regionale sulla “zona rossa” a rischio Vesuvio, sui mancati programmi alternativi di sviluppo delle vie di fuga e dei servizi a sostegno delle comunità penalizzate dalla stessa legge; molti consigli comunali hanno fatto il punto della situazione sui condoni, sugli abbattimenti, sugli abusi di necessità, proponendo percorsi risolutivi, leggi nazionali e regionali più adeguate alle diverse realtà territoriali dei paesi vesuviani e dei paesi prossimi al golfo di Napoli; non sono mancati studi e pareri di esperti sulla vocazione dei napoletani e vesuviani a restare nella propria terra ed a cercare sempre lo sviluppo e la crescita economica e sociale; ed anche i troppi vincoli sulle costruzioni che hanno portato ad una stagnazione dello sviluppo territoriale per le piccole e medie imprese, peggio ancora per i costruttori che hanno dovuto cercare lavoro in altre regioni o addirittura chiudere l’attività.
E’ evidente che l’azione dei sindaci diventa importantissima per ridiscutere la questione dei condoni e far orientare la mentalità politica verso la ricerca concreta di una soluzione.
“Abbiamo riunito la comunità del Parco, composta dai sindaci della Città Metropolitana, per affrontare alcuni di problemi storici ed atavici di questo territorio. Uno dei tanti e molto sentito è quello dei condoni edilizi, che per varie vicende succedutesi negli anni, tra sentenze, approvazioni, blocchi, è un problema risalente al1985.
Insieme, abbiamo deciso di seguire quotidianamente la questione, costituendo un tavolo permanente con la Città Metropolitana e la Regione Campania, interloquendo direttamente con i ministeri delle infrastrutture e delle politiche sociali. Vero è che il problema investe l’urbanistica, ma è anche e soprattutto un problema sociale quello di sanare, credo – dice il sindaco Lello Abete – più di 30000 pratiche di condono per abusi edilizi commessi per lo più da chi ha costruito o ampliato la propria casa in cui abita ormai da più di trent’anni.
E’ dunque un problema sociale che mette in seria difficoltà le comunità dei nostri comuni, una situazione che tante amministrazioni succedutesi negli anni hanno cercato di affrontare senza giungere a qualcosa di concreto.
La realtà è questa: ci sono famiglie che abitano case da quarant’anni, abusi per lo più sanabili con i condoni del 1985 e 1994.
Quindi, abbiamo deciso di attenzionare il problema e cercare di portarlo ad una soluzione definitiva, che potrà dare uno svolta sia perché ci sarà un’entrata nelle casse comunali, sia porterà alla serenità queste famiglie, che hanno migliorato o costruito la loro prima casa di residenza. Il problema va raffrontato e risolto politicamente, strade diverse personalmente non ne vedo e per questo motivo abbiamo deciso di interloquire direttamente con i vertici a livello nazionale, per portare alla attenzione dei ministeri questo problema che, forse, anche a livello governativo molti non conoscono approfonditamente e realmente”.
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