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‘Sanità Tà Tà’, chiude il festival ‘Benvenuti al Rione Sanità’

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Sabato 5 gennaio si concluderà il festival “Benvenuti al Rione Sanità” con la serata di musica “Sanità Tà Tà”. Fortemente voluto dall’associazione commercianti del Rione Sanità, con il sostegno del comune di Napoli e della III Municipalità e con il supporto della Fondazione San Gennaro, il festival ha fatto registrare decine di migliaia di partecipanti nella notte bianca dell’8 dicembre e nello spettacolo La Cantata dei Pastori del 2 gennaio. Sabato 5 dalle 19.00 il Rione Sanità sarà invaso da musica e spettacoli con quattro palchi e diciassette esibizioni. Ad aprire lo spettacolo, gli eventi sul palco di largo Crociferi con la musica popolare e folk di Umberto del Prete, la Pranza di Somma Vesuviana, Romeo Barbaro e Salvatore Iasevoli dei Zezi. Alle 20.00 sarà la volta del palco di via Vergini con le esibizioni dei Galera de Rua e l’intrattenimento di Alessandro Brunelli. Alle 21.00 a Palazzo San Felice suoneranno Tommaso Primo e Tartaglia Aneuro. I musicisti e i cantanti si esibiranno dalle balconate del palazzo creando uno scenario particolarmente suggestivo. Infine dalle 22.00 sul palco principale di Piazza Sanità sarà la volta di Maria Nazionale, Flo, La Maschera, Daniele Sansone dei Foja, Cultural Boo Team, Sud 58, Dolores Melodia, Mariano Bruno e il dj Diego Barretta. “Il comune sostiene il grande sforzo che la Municipalità III e il quartiere tutto stanno compiendo per valorizzare un territorio pieno di fascino e di suggestioni, ricco di spiritualità e di cultura”, ha spiegato Nino Daniele, assessore alla Cultura del comune di Napoli. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è rendere sempre più la Sanità meta di un turismo che non si concentra unicamente sui percorsi più tradizionali, ma che si lancia alla scoperta della città intera. Con la cultura si lavora sui territori e insieme per ricostruire un senso di comunità contro il degrado, la violenza, la criminalità”. La manifestazione ha la direzione artistica di Vincenzo Pirozzi e Massimo Jovine che hanno curato tutte le tappe del festival. “Il senso del festival è stato quello di non precludere alcun genere musicale – ha sottolineato Massimo Jovine -, quello che conta è la musica e quello che si ha da dire.”


Articolo pubblicato il giorno 3 Gennaio 2019 - 11:18

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