Napoli. Ex Italsider, i comitati di Bagnoli non sono soddisfatti dell’incontro con il ministro Barbara Lezzi per la riqualificazione dell’area industriale. “Avevamo già esposto le nostre perplessità al ministro – spiega Eddy Sorge, uno dei leader del movimento – a partire dalla necessità di superare il commissariamento che invece permane e abbiamo ribadito che non ci sono certezze sulle coperture economiche, in particolare su una programmazione nel tempo al di là di questi 50 milioni presi dal fondo di coesione”. I rappresentanti dei cittadini hanno anche chiesto delle analisi di rischio non ancora pubblicate: “Senza le quali – aggiunge Sorge – non possono partire i bandi per la bonifica ma ci hanno detto che verranno pubblicate dopo il consolidamento del Praru”. Tra i punti esaminati anche la proprietà dei suoli: “L’ad di Invitalia Arcuri e il ministro Lezzi hanno preso atto che proprietà dei suoli con gli strumenti finanziari previsti rischia di fare in modo che un soggetto attuatore pubblico possa far rientrare dalla finestra i privati e devo dare atto che sul tema dei Bagnoli Bond c’è stata un’apertura a modificare l’articolo 33 dello sblocca Italia”. Altro tema sensibile è quello di Nisida: “Sul Praru – spiega Sorge – in cui avevamo colto elementi positivi, manteniamo la perplessità sulla previsione dello spazio alberghiero con il porto turistico a Nisida perchè bisogna verificare la compatibilità con la balneabilià’, non vorremmo un attacco speculativo a Nisida, ne’ abbiamo avuto rassicurazioni sulle ricadute occupazionali per disoccupati del territorio”. Sorge accusa il governo di usare “gli slogan del fare presto, esattamente come il precedente governo”, dice e annuncia che i risultati del colloquio al ministero saranno analizzati dal comitato Bagnoli Libera in un’assemblea domani all’Acciaieria Flegrea, a Bagnoli.
Articolo pubblicato il giorno 8 Gennaio 2019 - 21:10