Roma. Non devono alcun risarcimento danni al Comune di San Gennaro Vesuviano, ma dovranno provvedere alla realizzazione di un nuovo sistema fognario. E’ la decisione presa dalla Cassazione nei confronti dei comuni di Ottaviano e di Nola, che chiude così un procedimento iniziato nel 1996, quando il Comune di San Gennaro Vesuviano aveva citato in giudizio gli altri due Comuni, l’Anas e la Provincia di Napoli, chiedendo sia il risarcimento dei danni “provocati dalla mancanza sulle arterie dei Comuni di Nola e Ottaviano di un’adeguata rete fognaria e di funzionali bacini di raccolta delle acque meteoriche”, sia la “realizzazione delle opere strutturali, idrauliche e fognarie necessarie ad evitare il ripetersi del convogliamento delle acque meteoriche provenienti dai Comuni convenuti, geograficamente collocati più a monte”. In primo grado, nel 2008, i Comuni di Nola e Ottaviano erano stati quindi condannati a pagare, rispettivamente, risarcimenti per quasi 200 mila euro e 418 mila euro. Anche l’Anas, secondo il tribunale di Nola, doveva risarcire il Comune di San Gennaro Vesuviano con una cifra di circa 36 mila euro. Il giudice di primo grado aveva inoltre condannato i due Comuni (Nola e Ottaviano) al “rifacimento del sistema fognario e alla individuazione di idonei recapiti finali delle acque”. Questa decisione era però stata rivista in appello: i giudici di Napoli, nel 2015, avevano detto ‘no’ ai risarcimenti da parte dei due Comuni e di Anas, mantenendo invece ferma la disposizione sulla ristrutturazione delle fogne. Con una sentenza depositata oggi, la terza sezione civile della Cassazione ha confermato la decisione dei giudici di secondo grado: dai documenti presentati dal Comune di San Gennaro Vesuviano, osservano i giudici del ‘Palazzaccio’, “si evincono enunciazioni generiche di danno asseritamente subiti dai privati cittadini, sprovviste di riferimenti circostanziali e descrittivi”, limitandosi a parlare di “notevoli quantià di acque meteoriche che in occasione di ogni temporale arrecano danni alle abitazioni, di pericoli di crollo delle abitazioni, di molteplici richieste di di risarcimento danni per allagamento, di una petizione per l’istituzione di un servizio di sorveglianza delle dighe per contenere i danni e i fastidi ai cittadini, di tre risarcimenti ai cittadini ed alle industrie”. Il ricorso del Comune di San Gennaro Vesuviano è stato quindi rigettato, mentre inammissibili sono stati dichiarati quelli dei Comuni di Nola e Ottaviano, con i quali, invece, si puntava a far annullare la sentenza d’appello sul punto riguardante il rifacimento della rete fognaria.
Articolo pubblicato il giorno 29 Gennaio 2019 - 19:06