Fulvia Degl’Innocenti, Anna Sarfatti, Cristina Zagaria e Michele Casella sono i vincitori del premio letterario il “Candelaio junior”. L’importante riconoscimento sarà conferito giovedì 17 gennaio alle ore 10.30 presso il teatro Umberto di Nola. L’iniziativa, alla IV edizione, é promossa dal circolo culturale Passepartout con la direzione letteraria della nota scrittrice campana Chiara Patarino, esperta di narrativa per l’infanzia, e punta a sensibilizzare i giovani, sin da piccoli, alla lettura di libri attraverso la formula “a tu per tu con l’autore”. A consegnare il premio, infatti, ispirato ad un’opera del filosofo nolano Giordano Bruno e realizzata interamente in bronzo dalla fonderia Del Giudice di Nola, saranno gli alunni delle scuole di I grado del territorio, tra i principali destinatari del progetto. Non solo momenti culturali, ma anche performances artistiche a tema animeranno la cerimonia. In scaletta, infatti, incursioni teatrali con gli attori della compagnia “La mansarda teatro dell’Orco”, protagonisti di letture drammatizzate ispirate a noti personaggi di fantasia ed esibizioni dei ragazzi coinvolti. Un progetto che consolida la partnership con le associazioni e con il mondo delle professioni e dell’impresa della città, a cominciare dalla fondazione Hyria Novla presieduta da Felice Scotti, Amiamola guidata da Maria Esposito, il Lions club “Nola, Giordano Bruno”, la Fidapa presieduta da Nancy Romano, il gruppo Napolitano case e Yeshome di Francesco Napolitano e l’ordine degli avvocati di Nola guidato da Pasquale Piccolo.
“Rendiamo la cultura fruibile a tutti rafforzandone il legame soprattutto con i giovani con proposte sempre nuove e stimolanti – spiega Rosa Barone, referente letteraria del circolo culturale Passepattout – Ringrazio quanti, come noi, a cominciare dalle scuole, credono nel forte valore civico dei premi letterari che consentono di tenere alta l’attenzione sui grandi temi di attualità “.
“Bisogna ripensare l’educazione attraverso il potere educativo del racconto – continua Chiara Patarino – Il distacco dalle emozioni non è forse il male del secolo? C’è bisogno di storie che creino empatia. Sempre più connessi al mondo digitale ma sempre più soli, bambini e adolescenti si allontanano dal quotidiano per coltivare emozioni fragili, cresciute in serra, senza profumo nè calore”.
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