Umberto Ferrara, pensionato di Cava de’ Tirreni e residente a Nocera Superiore è morto due giorni fa in una struttura privata dopo mesi di cure, esami e terapie in ben tre strutture ospedaliere, quella di Pagani, di Scafati e di Nocera Inferiore. Ora i familiari intendono conoscere la verità sulla sua morte e hanno presentato una denuncia ai carabinieri di Nocera per capire realmente cosa sia accaduto. A seguito della denuncia, il sostituto procuratore di Nocera, Viviana Vessa, ha iscritto nel registro degli indagati trentuno medici, il numero dei camici bianchi che ha incontrato il settantasettenne deceduto nei tre ospedali in cui è stato ricoverato. L’accusa formale per tutti è di omicidio colposo. L’attività investigativa si preannuncia non di veloce soluzione, visto il numero dei medici al momento coinvolti e per la mole di verifiche che la procura dovrà effettuare, una volta eseguita l’autopsia predisposta per martedì. Il percorso medico del paziente ha avuto inizio nell’ottobre dello scorso anno, e anche prima, quando l’uomo ha effettuato una serie di controlli. Secondo fonti ospedaliere, l’anziano era vasculopatico. I medici iscritti nel registro degli indagati, in questo caso, provengono dai reparti di rianimazione di Nocera Inferiore, Scafati e Pagani. A seguire i reparti di Medicina e Pneumologia, sempre a Scafati, la Chirurgia e anche il reparto di Neurologia, a Nocera Inferiore.
Al momento pare che l‘uomo sarebbe deceduto in seguito a un ictus. Affetto da alcune patologie, avrebbe avuto problemi neurologici e cardiaci. Ora il perito dovrà confrontare, dopo i risultati dell’esame autoptico, se i medici che hanno avuto in cura il paziente abbiano rispettato tutti i protocolli del caso. Una volta effettuata questa verifica bisognerà poi compararla con le terapie e le diagnosi.
Articolo pubblicato il giorno 25 Gennaio 2019 - 08:34