Ognuno di noi vive sempre qualcosa che poi lo porterà ad una destinazione ben precisa”. Questa la frase centrale che si legge nella prefazione al libro esordio ‘Ottobre 2014′ della scrittrice Luisa Del Prete, che sarà presentato presso l’Officina Milena a Caserta, in via San Carlo alle ore 18. Un vissuto, quello dell’autrice, mutatosi in pensieri su carta che hanno avuto davvero una destinazione ben precisa, ovvero quella della realizzazione finale di un libro. Una raccolta di pensieri numerati, a partire dal pensiero 0 che, secondo l’autrice, è una sorta di archè, un po’ l’origine di tutto. “Mi piace pensare che ogni cosa debba partire da 0 come segno di rinascita e di nuovo inizio. Per questo motivo non ho iniziato il libro dal numero 1 (come è solito fare), bensì da 0, per sottolineare sempre di più questo cambiamento e questa voglia di stravolgere tutto”. Un titolo, anche in questo caso, anomalo ed accattivante. Un mese, quello di ottobre, accostato spesso dal cantautore Lucio Dalla, alla malinconia, condizione che non a caso, si fa spesso filo conduttore di tutta la raccolta di pensieri. “Ottobre 2014 nasce – afferma Luisa Del Prete – in una monotona giornata autunnale in cui mio padre Antonio mi regala, dal nulla, un’agenda. Su di essa inizio a scrivere in particolari situazioni, senza rendermi conto che stavo, inconsapevolmente, creando un qualcosa in più. E così ho scritto questi pensieri, fino a giugno del 2017, quando ho scritto il mio ultimo pensiero e l’ho letto al mio esame di maturità. Dopo quel giorno, ho iniziato a scrivere tutt’altro genere di cose, lasciando quei pensieri in un cassetto, senza un minimo scopo. Nell’aprile/maggio del 2018, dopo un’attenta riflessione personale che ha portato a molti cambiamenti, ho deciso che bisognava dare voce a questi pensieri e che era inutile che prendessero la polvere lì dentro. Così li ho presi, riordinati e ne ho creato questo libro. L’ho intitolato così – continua – perché è l’inizio e la fine di tutto. La fine di un qualcosa per me troppo importante e l’inizio, inconsapevole, della stesura di queste “sudate carte” che sarebbero diventate, poi, questo qualcosa in più. La magia nel vedere queste due cose combaciare, è surreale”.
L’andamento dei pensieri è sempre più meticoloso, la percezione della realtà all’occhio della scrittrice è viva ed interamente riportata nel suo scritto cercando di riprodurre tutte quelle che erano le vicende che incontravo man mano che i giorni mi scivolavano dalle mani. Nella descrizione delle scene, che così dettagliate facilitano di gran lunga il processo immaginativo del lettore, sono affrontati temi non solo d’amore, ma anche di attualità, quali ad esempio quella della disoccupazione che assieme all’ansia, sembrano essere il ‘tumore’ della nostra società. Tali temi e tematiche sono, inoltre, scritte con un altro espediente letterario, ovvero l’ironia. Anche questo non è a caso, ma rientra perfettamente in quel disegno autobiografico che l’autrice ha voluto lasciare ai lettori. “L’ironia è sempre stata parte della mia vita – afferma Luisa -. In ogni cosa che faccio, anche quella più profonda e toccante, cela internamente sempre un qualcosa di tragicomico. Io ritengo che sia un po’ la metafora della vita, sotto ogni punto di vista”. Tutti questi tasselli che compongono “Ottobre 2014”, arrivano ad un’unica e futuristica esortazione: la rivoluzione. Titolo dell’ultimo pensiero 24, la rivoluzione di cui parla Luisa è di tipo letterario, dove la cultura può salvare noi stessi e a sua volta, il mondo che ci circonda. La rivoluzione della scrittrice ha avuto come prima arma la nascita del suo libro esordio con il quale può lottare affinché sia sempre più conosciuto quello lei ha definito un “mondo di carta”. “Alla frase la cultura non fa mangiare – continua l’autrice -, mi sono opposta energicamente perché credo fermamente nel potere della letteratura. È molto difficile entrare in questo mondo. Viviamo in un’epoca in cui tutte le cose migliori sembrano essere già scritte, dette o incise. Ma se, invece, non fosse davvero così? Io ci provo. Scrivere, a prescindere da ciò a cui mi ha portato ora, per me è e sarà sempre fondamentale. Quel momento in cui tutt’intorno per me viene silenziato ed inizio un gioco intimo con la mia bic ed un foglio di carta”. In questo splendido gioco sono nati i pensieri di “Ottobre 2014”, ognuno dislegato dall’altro dove ogni persona, ogni momento o emozione prende vita. Anche quel tanto atteso ‘te’ sembra sempre arrivare, dove tutto sembra percorrere un pezzo della propria e personale vita. Un invito ad osare quello di Luisa e a rompere gli schemi, a ricordare e conservare il ricordo dell’altro e delle cose, nonostante la crudezza della realtà impregnata però di speranza. “Miei cari colleghi, osate – afferma e conclude Luisa del Prete -. Davvero invito con tutto il mio cuore ognuno di voi ad osare perché in questo mondo bisogna, a detta di un mio amico, rompere i bicchieri per creare un qualcosa degno di attenzione. Bisogna uscire dagli schemi, creando questo piccolo esercito che non ha paura delle voci intorno che dicono che il mondo di carta è ormai andato. Fin quando ci sarà almeno uno di noi che farà emozionare almeno un’altra persona, sarà sempre una vittoria”.
Articolo pubblicato il giorno 2 Gennaio 2019 - 19:10