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Omicidio del pedofilo nel Beneventano: fu ucciso con 5 colpi di una 357 magnum

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I cinque colpi di pistola che uccisero l’ex pastore Giuseppe Matarazzo uscito dal carcere dopo aver scontato a una condanna a 11 anni per violenza sessuale su minore, partirono dalla 357 magnum di Giuseppe Massaro, il 55enne di Sant’Agata de’ Goti, arrestato il 28 dicembre scorso assieme a un amico 30enne di San Felice a Cancello, Generoso Nasta. La conferma ai sospetti degli inquirenti della procura di Benevento arriva dalla perizia balistica sull’arma sequestrata qualche mese fa a Massaro dai carabinieri, che nutrivano sospetti nei suoi confronti ma prelevarono l’arma per una incongruenza sulla matricola. Un pretesto, che pero’ si e’ rivelato fondamentale nell’indagine sull’omicidio del pastore ucciso il 19 luglio scorso nei pressi della sua abitazione a Frasso Telesino. Nessun legame con i due indagati che si trovano ancora in carcere per omicidio volontario premeditato. Per gli inquirenti sarebbero stati assoldati dalla famiglia della ragazzina di 16 anni, che il 6 gennaio 2008 fu trovata impiccata a un albero vicino casa sua; l’adolescente si suicido’ dopo le violenze subite dall’allora 35enne pastore, che si e’ sempre professato innocente, senza negare il rapporto con la 16enne che considerava una relazione sentimentale a tutti gli effetti. Il padre della ragazzina e’ gia’ indagato da tempo, ma non sono stati trovati legami con i due principali indiziati del delitto. Sono in corso indagini patrimoniali per chiarire alcuni aspetti emersi nel corso delle intercettazioni e dei pedinamenti. Massaro e Nasta si sarebbero infatti traditi con qualche spesa al di sopra delle loro possibilita’ di disoccupati o lavoratori saltuari.


Articolo pubblicato il giorno 15 Gennaio 2019 - 18:16

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