Napoli. “Sono vivo per miracolo. La notte di Capodanno, in compagnia di alcuni amici, sono andato a festeggiare sul Lungomare. Tanta gente, tanto divertimento. Abbiamo iniziato a bere, di solito io non bevo mai. Anche se eravamo tutti minorenni è stato facile trovare alcolici. Il lungomare era pieno di venditori abusivi che senza chiederti l’età ti davano, birre e alcolici più pesanti. Arrivati a via Palepoli mi sono sentito male. Mi sono accasciato su una panchina e sono andato prima in ipotermia e poi in coma etilico. Chi era con me dice di essere andato nel panico e mi hanno lasciato da solo per tre ore su quella panchina. Hanno però trovato il tempo si scattare qualche foto e un video. Per fortuna alcuni passanti, due ragazze di cui una di colore e due ragazzi mi hanno notato. Hanno preso il mio telefono e hanno chiamato mia sorella che è corsa a prendermi e mi ha portato al Loreto Mare. Questi ragazzi sono i miei angeli custodi. Mi hanno salvato la vita. Vorrei tanto rintracciarli per ringraziarli di persona. Ai miei coetanei dico solo che non vale la pena rischiare la vita per una notte di sballo. Siamo finiti in tre in coma etilico la notte di Capodanno e io ho sono rimasto in quello stato per otto ore. Poteva essere una tragedia”. Questo il racconto di G.S. uno dei tre minorenni ricoverati la notte di Capodanno.
“Il racconto di G.S. sia di monito per tutti i giovani, in particolare quelli minorenni – hanno dichiarato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e il conduttore radiofonico Gianni Simioli, che stanno portando avanti una campagna contro lo sballo dei minorenni, contattati dal protagonista di questa storia per essere aiutato a ritrovare i suoi soccorritori. Non vale la pena rischiare la vita per sballarsi. Il divertimento è tutt’altra cosa. Un plauso va a medici e infermieri del Loreto Mare che sono riusciti a intervenire tempestivamente salvandogli la vita. Quello che ci indigna di questa storia è la circostanza che il Lungomare, come testimoniato dal ragazzo fosse pieno di ambulanti che vendevano ai ragazzini anche di 11 e 12 anni alcolici di ogni genere. Questi criminali devono essere rintracciati e puniti severamente. Hanno messo in pericolo la vita di decine di giovani. Nei loro confronti tolleranza zero”.
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