Foto archivio
Napoli. Solo due settimane è durato l’ “esilio” dei parcheggiatori abusivi arrestati a Napoli. Il gip aveva disposto nei loro confronti il divieto di dimora in Campania ma il riesame ha rivisto le conclusioni del giudice per le indagini preliminari facendo cadere la dimora all’esterno della regione disponendo una misura più blanda: l’obbligo di firma due volte al giorno. Questo non impedirà agli indagati di rimettersi a lavoro per strada. Gli otto nomi lavoravano nei pressi di corso Umberto e via Mezzocannone. Le ipotesi battute dalla Procura di Napoli nel corso di un’inchiesta basata soprattutto su video ed immagini dei carabinieri sono associazione per delinquere ed estorsione. Le indagini sono durate alcuni mesi, i parcheggiatori davanti al tribunale delle libertà hanno ammesso la loro innocenza, rimarcando soprattutto di non aver utilizzato toni minacciosi ed estorsivi nei confronti degli automobilisti e di non aver rigato nessuna auto. “Se non facessi l’abusivo della sosta, morirei di fame. È un modo grazie al quale riusciamo a vivere in modo più o meno decoroso, cosa dobbiamo fare? Dobbiamo andare a rubare”. E’ alta l’attenzione da parte delle forze dell’ordine che stanno vigilando la zona operativa degli abusivi indagati per evitare che si ripropongano le stesse scene già viste e riviste.
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