“Dall’Ajax a Napoli avevo paura che potesse avere un contraccolpo e allora sì, confermo, lo portai a Capri per convincerlo”. Il giocatore più difficile da portare al Napoli è stato finora Milik, confida il direttore sportivo azzurro Cristiano Giuntoli a Sky Sport 24, nel nuovo appuntamento con “Il Codice”, cinque interviste di Gianluca Di Marzio ai direttori sportivi della Serie A, in onda sul canale all news nel periodo delle feste. Ex difensore senza grandi doti (parole sue), Cristiano Giuntoli ha centrato in 5 stagioni con il Carpi quattro promozioni, dalla Serie D alla Serie A. Dal 2016 è il direttore sportivo del Napoli. “Quando mi telefonò De Laurentiis per propormi il lavoro non capii più niente”. Il dirigente toscano svela i retroscena di mercato, da Fabian Ruiz a Milik, fino al rapporto con Maurizio Sarri e Carlo Ancelotti (“Siamo una grande coppia”). Il rimpianto si chiama Tolisso, mentre il futuro è ancora azzurro. Il rinnovo è vicino. “Sono nato in un bar, quello di mio nonno, dove si mangiava pane e calcio fin da bambini, poi questa grande passione si è sviluppata, trascurando quella che era la volontà dei miei genitori che era quella che io continuassi negli studi. Loro mi volevano dottore o architetto. Ma io vedevo solo il calcio – confida Giuntoli – Da calciatore non avevo grandi doti, ma la volontà mi ha fatto andare avanti, annullando i miei deficit fisici e tecnici. Le categorie in cui ho giocato sono sempre state molto basse, tra i Dilettanti e al massimo ho raggiunto la Serie C. E mentre giocavo facevo anche l’allenatore nel settore giovanile. Avevano aperto una scuola calcio internazionale e io mi divertivo a fare camp in tutto il mondo. Tempo fa ho ritrovato un articolo di giornale del 1996 in cui dicevo- già a 24 anni- che la mia grande aspirazione era quella di fare il dirigente sportivo”.
Articolo pubblicato il giorno 2 Gennaio 2019 - 19:06 / di Cronache della Campania