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Napoli, convalidati i 4 fermi per il tentato omicidio di Giuseppe Fonzo a San Pietro a Patierno

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Napoli. Convalidati 4 fermi per gli indiziati del tentato omicidio commesso in un autolavaggio di San Pietro a Patierno lo scorso 4 dicembre.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno dato esecuzione a un decreto di fermo d’indiziati di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli nei confronti di quattro soggetti ritenuti responsabili del tentato omicidio di Fonzo Giuseppe, 56enne napoletano, avvenuto lo scorso 4 dicembre a San Pietro a Patierno. Si tratta di Emanuele Angelo Maugeri, Francesco Carpentieri , Cristian Scognamiglio e Rosario Garzia di Arzano.
L’attività di indagine, coordinata dalla DDA, ha portato alla adozione del provvedimento restrittivo al quale ha fatto seguito l’emissione di distinte ordinanze di custodia cautelare -per tutti i destinatari del fermo- da parte degli Uffici Gip dei Tribunali di Napoli e di Napoli Nord. L’emissione del provvedimento s’inquadra in un’attività investigativa – sviluppatasi anche a seguito di trasmissione di atti per competenza dalla Procura presso il Tribunale di Napoli Nord – che i Carabinieri di Napoli, coordinati dalla Procura di Napoli hanno portato a termine nell’area nord napoletana (zona di Afragola, Casoria e San Pietro a Patierno) anche alla luce dei recenti episodi criminosi, da ritenere riconducibili a contrasti tra soggetti legati a sodalizi locali per il predominio del controllo del territorio
Secondo la ricostruzione accusatoria recepita dai provvedimenti giurisdizionali è emerso che gli indagati, dopo aver effettuato un cambio di autovettura ed abbandonato quella su cui viaggiavano in precedenza, avevano esploso vari colpi di pistola all’indirizzo della vittima, che si trovava all’interno di un autolavaggio, ferendola gravemente. Dopo l’atto il commando ha raggiunto l’agro di Afragola e dato fuoco alla autovettura utilizzata per l’agguato per nascondere le tracce del delitto. È altresì ritenuta dagli organi giudicanti la sussistenza dell’aggravante dell’utilizzazione del metodo mafioso quanto alle modalità dell’agguato ed alla circostanza che attraverso tale delitto si volessero affermare logiche di predominio criminale sulle zone interessate.


Articolo pubblicato il giorno 17 Gennaio 2019 - 10:26

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