Napoli. Gli investigatori sono concentrati nell’individuare il ragazzo agile, veloce, giovane, forse addirittura giovanissimo, inquadrato dalle telecamere del sistema di video sorveglianza che l’altra notte ha piazzato la bomba davanti alla pizzeria di Gino Sorbillo in via dei Tribunali. Aveva il passamontagna quando ha messo l’ordigno sul gradino della pizzeria e nessuna andatura particolare che indirizzi le ricerche. Una persona insospettabile, non esperta e lo si capisce dal modo in cui ha sistemato l’ordigno. Ci sono almeno 12 video che mostrano la scena da piu’ prospettive cosi’ da riuscire a fare l’identikit, quantomeno somatico. Secondo gli investigatori, chi ha piazzato l’ordigno potrebbe arrivare da un rione vicino ai Decumani, ovvero Forcella, dove al momento comanda il clan Mazzarella, che dal quartiere di Poggioreale e’ arrivato nel cuore del centro storico. La guerra e’ contro i Contini, che usano i Sibillo per controllare la parte alta del centro storico, quella piu’ vicina al Conservatorio di musica di San Pietro a Majella e a Port’Alba. Il movente e’ legato agli affari estorsivi. Non tanto a una richiesta di “pizzo” a Sorbillo ma a un atto intimidatorio verso tutti i ristoratori e i commercianti che hanno a che fare con i turisti e che guadagnano migliaia di euro dall’indotto.
Un flash mob questo pomeriggio davanti alla pizzeria Sorbillo in via Tribunali a Napoli, dove due notti fa e’ esploso un ordigno che ha distrutto in parte l’ingresso del locale molto noto. E intanto gli investigatori lavorano anche all’esame dei video registrati dalle telecamere di zona per cercare di risalire all’autore materiale dell’attentato. Il titolare Gino Sorbillo dal suo profilo Facebook lancia un appello ai commercianti della zona invitandoli a non mollare e a non piegarsi: “Credetemi, per la mia personale esperienza, lo Stato c’e’, bisogna solo essere fiduciosi nelle indagini. La voglia e la forza di rialzarci non ci deve mai mancare. Un consiglio: denunciate subito. Restiamo uniti, forza”. Nel vicolo dove c’e’ stato l’attentato non c’e’ pero’ tanta gente in occasione del flash mob. Ci sono comunque i rappresentati delle associazioni, ci sono alcuni pizzaioli, rappresentati della politica regionale e comunale e i presidenti delle Municipalita’. “Il problema degli operatori, pero’, e’ la sicurezza di chi denuncia. Non so fino a che punto alle denunce carabinieri e polizia possano rispondere con una protezione adeguata. Denunciate e’ una canzoncina che ripetono spesso le istituzioni ma la seconda parte non la cantano e quindi ci sentiamo molto soli”, sottolinea Antonio Pace, presidente dell’Associazione verace pizza napoletana. “Dobbiamo chiedere a Salvini che Napoli sia presidiata per dare coraggio alle imprese, sia militarizzata vicolo dopo vicolo”, aggiunge. Per Francesco Chirico, presidente della IV Municipalita’, la bomba carta fatta esplodere contro Sorbillo e’ un atto intimidatorio a tutti i commercianti della zona: “Nella nostra municipalita’ ci 500 tra pizzerie, ristoranti e bar e piccoli commercianti che non sono alla ribalta come Sorbillo e difficilmente hanno la forza di denunciare. Per questo dobbiamo essere vicini a tutte le attivita’ della citta'”.
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