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Napoletani scomparsi in Messico: proteste e malori a Roma poi l’incontro con il sottosegretario agli Esteri

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Il sottosegretario agli Affari Esteri, Ricardo Merlo, ha ricevuto oggi alla Farnesina i familiari dei tre cittadini italiani, tutti della zona delle Case Nuove nel centro di Napoli – Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino – scomparsi in Messico nel gennaio del 2018. Nel corso del colloquio il sottosegretario ha ribadito il fermo impegno del governo per una decisa azione di sensibilizzazione delle autorità messicane perché le indagini, volte a far luce sulla sorte dei tre connazionali, proseguano in maniera concreta ed efficace e le richieste avanzate dalla magistratura italiana – nel quadro delle attività investigative condotte sulla vicenda – ricevano un rapido e completo riscontro da parte messicana. Il sottosegretario, come primo passo, prenderà contatto con l’Ambasciata del Messico a Roma, si precisa in una nota della Farnesina. La visita era stata preceduta da una protesta da parte dei familiari che erano arrivati a Roma per essere ricevuti. Alcune donne si sono incatenate davanti al ministero degli esteri. “Vogliamo conoscere la verità e per questo siamo venuti ancora una volta a Roma. Non ci basta quello che è stato fatto sino ad ora. Vogliamo un impegno maggiore per sapere cosa sia accaduto ai nostri parenti”, avevano spiegato. Durante la protesta però, Silvana Russo, moglie di Raffaele Russo, dopo essersi incatenata si è sentita male per la forte emozione ed è stato necessario l’intervento degli operatori del 118 per rianimarla. Il legale della famiglia, l’avvocato Luigi Ferrandino, che ha accompagnato una delegazione, ha poi spiegato: “Siamo stati ricevuti dal sottosegretario Antonio Merlo che si è assunto il compito di fare chiarezza al più presto, soprattutto per sapere quale sia lo stato delle indagini ed in che modo proseguiranno. A questo punto non si può fare altro che attendere”.

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Articolo pubblicato il giorno 16 Gennaio 2019 - 21:15

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