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Mugnano, il Questore chiude il bar frequentato da pregiudicati del clan Amato-Pagano. I proprietari: ‘Siamo indignati’

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Mugnano. Per la questura di Napoli è un ritrovo di pregiudicati, così come accertato dai numerosi controlli effettuati dai carabinieri tra il gennaio e il novembre del 2018, e per questo che è stato adottato un provvedimento di chiusura di 4 giorni. Ma i proprietari del bar Novecento di Mugnano hanno scritto un lungo post sulla pagina facebook in cui manifestano tutta la loro indignazione invitando i cittadini a condividerlo. Secondo le informative il bar sarebbe stato frequentato da numerosi pregiudicato legati al clan Amato Pagano. Secondo il provvedimento, riportato stamane da Il Roma: “Il bar è divenuto in breve tempo il luogo di ritrovo per persone con pregiudizi penali e di polizia e con possibili gravi ripercussioni per l’ordine pubblico e la sicurezza”. L’articolo 100 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza che disciplina la potestà del Questore di sospendere la licenza di un esercizio che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose. E non a caso il questore scrive “che i bar, in particolare nei piccoli centri, diventano luogo di raccolta e aggregazione degli abitanti che non hanno spesso reali alternative nella scelta dei posti… Lette le memorie difensive di replica dalle quali emergono elementi parzialmente favorevoli all’interessata, in relazione all’asserita impossibilità di conoscere tutti gli avventori del bar, di contro, il provvedimento di sospensione è una misura a carattere oggettivo, che agisce come strumento di governo della sicurezza del territorio, al fine di rimuovere le situazione valutate come possibile fonte di pericolo. Il provvedimento non ha lo scopo di colpire sul piano personale la titolare dell’esercizio, ma ha prevalentemente natura di misura cautelare, con finalità di prevenzione, in quanto prescinde dall’accerta-mento della colpa del titolare del pubblico esercizio. La ratio del provvedimento è quella di dissuadere i soggetti indesiderati dal frequentare con assiduità gli esercizi pubblici ed irrilevante la circostanza che il gestore del locale non sia il responsabile della presenza dei soggetti con pregiudizi di polizia e che quindi, subisca senza colpa danni che resta-no a suo carico”. I proprietari però non ci stanno e si dicono indignati pubblicando un volantino anche sulla loro pagina facebook e sui social locali “Da quindici anni il bar pasticceria è condotto con impegno, sacrificio e professionalità- si legge -, oggi è senza dubbio un riferimento per tutti i cittadini di Mugnano e non solo. Giovani, adulti, politici, imprenditori e professionisti frequentano il bar con dichiarata soddisfazione. Questo provvedimento mette a rischio non solo 20 famiglie ma anche investimenti importanti realizzati da persone di indiscussa serietà e professionalità. Questa misura ha il sapore della beffa, sterile nel suo dichiarato obiettivo e disastrosa per l’economia di tutti. Così viene voglia di andar via, di mollare, senza tutele e continuamente vessati, forse ha senso spostare risorse ed energie altrove. Nel frattempo chiedo il sostegno di tutti e mi rivolgo a tutti coloro che almeno una volta hanno frequentato la nostra Caffetteria. A tutti i cittadini, a tutti i nostri clienti, a tutti i nostri amici, a tutti i commercianti e imprenditori e alle istituzioni di questo paese. Vi chiedo di condividere questo messaggio poiché sarà con il numero di condivisioni che mi presenterò dal questore per essere ascoltato e mostrare la mia e la vostra indignazione dinanzi a questa ceca misura cautelare”.


Articolo pubblicato il giorno 13 Gennaio 2019 - 10:46


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