Auto che circolano in Piazza di Spagna a Roma, in piazza del Plebiscito a Napoli o in piazza del Duomo a Milano. Uno scenario impossibile? Mica tanto, perché la Legge di Bilancio impone il libero accesso ai veicoli ibridi o elettrici tanto nelle aree pedonali quanto nelle Ztl. Tra i 1.143 commi della Manovra 2019, ce n’è infatti uno (che nulla ha a che fare con le norme di natura finanziaria di cui la legge dovrebbe occuparsi), il 103, che inserisce un comma aggiuntivo al codice della strada. ”All’articolo 7 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, dopo il comma 9 è inserito il seguente: 9-bis. Nel delimitare le zone di cui al comma 9 i comuni consentono, in ogni caso, l’accesso libero a tali zone ai veicoli a propulsione elettrica o ibrida”, recita il comma. A sollevare le perplessità, da una parte è il fatto che un provvedimento ‘senza budget’ venga inserito nella legge di Bilancio; dall’altro c’è quella specifica, ”in ogni caso”, che toglie ai sindaci la libertà che hanno avuto finora di decidere in merito di mobilità nelle proprie città. Già oggi alcuni Comuni consentono deroghe a veicoli a basse o zero emissioni (a Milano le auto elettriche sono già esentate dal ticket nell’area C), ma stando al comma 103 della Manovra questa scelta non sarà più opzionale. Rischioso, anche considerando che per ibride si intendono anche, per esempio, le auto benzina/gpl e benzina/metano.
Oltre a modificare il Codice della Strada, il comma 103 dovrebbe modificare anche la lingua italiana perché per ‘isola pedonale’ si intende una zona all’interno della quale viene vietata la circolazione dei mezzi, sia pubblici che privati, siano essi ibridi, elettrici o tradizionali. Un ossimoro linguistico, quindi. A insorgere, contro la norma, sono non solo le associazioni di pedoni, di ciclisti e ambientaliste, ma anche i sindacati di autisti di autobus e il mondo della tutela del patrimonio storico e artistico perché i nostri centri storici sono già invasi dalle auto, il traffico andrebbe ridotto, non aumentato, tanto per garantire la tutela della qualità dell’aria ma anche dello spazio pubblico delle nostre città. E se il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Michele Dell’Orco, in un post su Facebook, ha assicurato che ”la norma in manovra 2019 su accesso auto elettriche e ibride in Ztl non è del MoVimento 5 Stelle. Pronti a rivederla nel primo provvedimento utile”, in attesa di questo ‘primo provvedimento utile’, che potrebbe essere il Dl Semplificazioni, oggi abbiamo due leggi dello Stato che dicono due cose diverse: per il Codice della Strada sono i sindaci a decidere sul tema, per l’altra devono ‘in ogni caso’ fare quanto stabilito in Manovra.
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