Lo scandalo sui diplomi falsi e i relativi irreperibili certificati fa base nel salernitano e precisamente a Castel San Giorgio, dove l’Ufficio scolastico regionale del Veneto ha indicato i nominativi di due istituti fantasma che non hanno mai avuto il decreto di riconoscimento di scuola paritaria autorizzata a rilasciare diplomi di qualifica triennali validi per l’inserimento nelle graduatorie di istituto 2018-2021 del personale Ata. Le due scuole fantasma non abilitate avrebbero consentito a centinaia di bidelli salernitani di dichiarare un diploma di qualifica triennale col massimo dei voti e, secondo l’Ufficio scolastico del Veneto, le due scuole sono il De Sanctis e il Vanvitelli di Castel San Giorgio. Ma questo era già noto all’Ufficio scolastico della Campania, sotto la guida della direttrice generale Luisa Franzese, aveva già indagato su queste scuole accusate di erogare titoli e diplomi non regolari.
Per questo, il Provveditorato di Bari, aveva comunicato mesi fa che “a seguito di segnalazione da parte del dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania, glI Istituti De Sanctis e Vanvitelli di Castel San Giorgio non hanno, allo stato, alcun riconoscimento di parità scolastica o iscrizione nell’Elenco Regionale delle scuole non paritarie. Pertanto,come riporta Il Mattino, gli attestati di studio rilasciati dai suddetti Istituti non hanno validità. Si precisa ulteriormente – si legge nella circolare dell’ufficio scolastico di Bari – che esiste a San Marco Evangelista un istituto riconosciuto paritario dall’anno scolastico 2004-2005 denominato Vanvitelli. S’invita a verificare l’esistenza di dichiarazioni in tal senso degli aspiranti alle graduatorie in parola”.
Intanto il lavoro coordinato delle indagini incrociate tra Ufficio scolastico del Veneto e quello della Campania, fanno emergere almeno cinquecento casi sospetti di titoli non regolari riferiti a bidelli salernitani, principalmente diplomi di qualifica professionale antecedenti al 2013. “Stiamo rispondendo alle richieste di verifica titolo, c’è massima collaborazione con le scuole del Veneto o di Emilia Romagna e Lombardia”, fanno sapere dal Provveditorato di Fuorni. Il Veneto ha messo nel mirino anche istituti che hanno perso la parità scolastica come il “Luca Pacioli” di Nola e il “Primo Levi” di Agropoli.
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