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Lino Banfi all’Unesco: per il Premio Dino Verde ‘Contribuirà ad aumentare il prodotto interno della felicità’

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Il Premio Dino Verde, sezione speciale per la tv del Premio nazionale “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”, si prepara all’edizione 2019. Superata la boa del primo quinquennio gli organizzatori Mario Esposito, Gustavo Verde (figlio di Dino) e l’attore Gino Rivieccio si preparano all’edizione 2019. “Ci sarà una sorpresa: una new entry importante nel comitato promotore”, annuncia il patron della rassegna Mario Esposito. Un riconoscimento prestigioso e portafortuna. Ad inaugurarlo fu proprio Lino Banfi, recentemente scelto dal Ministro Luigi Di Maio come componente della Commissione nazionale Unesco.
“Siamo particolarmente felici della nomina di Lino Banfi in un consesso internazionale dove necessariamente debbono confrontarsi il PIL e il PIF, ovvero il prodotto interno lordo e il prodotto interno della felicità che pure è un indicatore culturale e di benessere di una nazione. Ricordo come sulla felicità, sul sorriso, sulla capacità di divertirsi posero l’accento personalità illustri come Richard Layard o Robert Kennedy”, dichiara il patron del Premio Mario Esposito.
Lino Banfi, a Piano di Sorrento (perla della costiera sorrentina), tenne a battesimo il premio Dino Verde, una speciale sezione del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”®, dedicata al grande autore televisivo che ha firmato il varietà “Scanzonatissimo” (con Pandolfi, Noschese e Steni) e successi come le canzoni “Piove”, “Resta cu mme” ed altri.
Banfi ha rivelato il forte legame affettivo con Verde, l’importanza che per lui hanno da sempre rivestito i valori della famiglia, dei sentimenti, di pari passo con il successo e la notorietà: “Questo Premio ha un valore bello, è un Premio molto importante, perché Dino Verde è stato un mio grande maestro. Abbiamo scritto insieme parecchie cose per lo spettacolo, per la radio e la televisione. Io poi ho cominciato alla radio con “Biblioteca Studio 1” dove scriveva solo lui delle straordinarie parodie. Quindi non potevo mancare ad un premio intitolato a lui, anzitutto perché Gustavo (il figlio) è mio grande amico e con cui scriviamo ancora molte cose. E poi l’altro motivo è che Esposito (ndr. Il cognome del direttore del Premio, Mario) , che non è un cognome di “Bolzeno” ma di Napoli è stato molto carino. Un martellino pneumatico, cordiale ma gentiluomo”: sono le parole del Nonno d’Italia. L’attore pugliese, fresco di nomina Unesco, ha annunciato di promuovere orecchiette e ravioli. Non dimentichiamo però il suo impegno per l’Unicef, per il valore della famiglia e il suo legame con la Campania: “La famiglia la metto sempre al primo posto”, dice Banfi. “E deve andare di pari passo col lavoro che fai, soprattutto quando (come nel mio caso) è un lavoro che ti piace. Una cosa mi diceva sempre Dino Verde: pensa la fortuna nostra, facciamo una cosa che ci piace e ci pagano pure! Continuiamo a farlo! La Campania è importante per me, perché io ho cominciato la mia carriera proprio a Napoli: prima al Teatro2000, quindi al Teatro Margherita. Poi pian piano sono passato all’Ambra Jovinelli e al Volturno di Roma: è stata una grande gavetta, una esperienza che tempra”.


Articolo pubblicato il giorno 28 Gennaio 2019 - 11:58

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