Bene la conferma delle condanne nei confronti degli imputati Cipriano Chianese e Gaetano Cerci, ras dell’ecocidio in Campania, le cui “gesta” erano già state raccontate da Legambiente nel primo rapporto Rifiuti spa del 1994. Lo ribadiamo da tempo, la rinascita della Terra della Fuochi si pratica con la condanna dei responsabili di questo disastro ambientale ma anche con il risanamento delle aree avvelenate dalle ecomafie. Come Legambiente proseguiremo nel nostro lavoro quotidiano fatto di denuncia, impegno e responsabilità, forti di questo importante risultato. Le infiltrazioni ecomafiose, che interessano questo territorio come altre zone del Paese, si contrastano con la repressione e gli strumenti giudiziari, grazie anche alla nuova legge sugli Ecoreati, ma il primo e imprescindibile strumento rimane il risveglio delle coscienze, l’orgoglio di una comunità che antepone il bene comune alle speculazioni e ai privilegi, contrastando in tutte le sedi la criminalità ambientale e i suoi complici”.
Così Stefano Ciafani e Mariateresa Imparato, rispettivamente presidente nazionale e regionale di Legambiente, commentano l’esito del processo d’Appello sulla discarica Resit.
Legambiente, assistita dall’avvocato Giovanni Zara, ha partecipato al processo come parte civile.
Articolo pubblicato il giorno 17 Gennaio 2019 - 19:23