“La situazione degli appalti in materia di rifiuti e’ caratterizzata in tutta Italia da una violazione sistematica delle regole del codice degli appalti”. Lo ha detto il presidente dell’Anac (Autorita’ nazionale anticorruzione) Raffaele Cantone, nella relazione davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attivita’ illecite connesse al ciclo dei rifiuti. “Abbiamo rilevato numerosissime e reiterate criticita’ – ha affermato Cantone – sia nella fase della programmazione degli appalti, sia nella fase delle gare che dell’esecuzione”. Secondo il presidente dell’Autorita’, il tema richiederebbe un ripensamento da punto vista normativo. “Fino a quando il sistema degli appalti non sara’ regolarizzato – ha sottolineato – si verificheranno massicce infiltrazioni di organizzazioni criminali”. Cantone ha parlato di “numeri elevatissimi di imprese sottoposte a interdittive antimafia non solo nelle regioni meridionali” ma anche in regioni che dovrebbero essere fuori dal contesto mafioso, come l’Umbria. “Il tema dell’infiltrazione mafiosa o paramafiosa nel sistema dei rifiuti e’ diventato quasi costante nonostante l’impegno forte delle prefetture – ha rilevato Cantone – in certi contesti, e la vicenda Catania lo dimostra, e’ difficile individuare soggetti che possano sostituire le imprese interdette”. Infine, il presidente dell’Anac ha rimarcato “la difficolta’ di far partire appalti realmente competitivi e trasparenti con operatori che abbiano le caratteristiche per occuparsi del servizio”.
Articolo pubblicato il giorno 30 Gennaio 2019 - 09:37