Marco Piovella “ha seguito la regola dell’omertà propria” dei gruppi di ultrà della curva dell’Inter “che ne uscirebbe certamente rafforzata se egli fosse scarcerato provocando ostacoli ancora maggiori all’accertamento della verità”. Lo scrive il gip di Milano Guido Salvini nell’ordinanza con cui ha respinto la richiesta di domiciliari avanzata dal legale di Piovella, avvocato Mirko Perlino. n un momento “in cui le indagini sono in piena evoluzione”, scrive il gip nell’ordinanza con cui conferma il carcere per l’imprenditore e capo ultrà nerazzurro, “l’applicazione nei confronti” di Piovella “di una misura attenuata rafforzerebbe obiettivamente, anche attraverso le campagne sui social network che già vi sono state e che è quasi impossibile controllare, l’omertà che caratterizza l’ambiente di cui Piovella fa parte in modo carismatico con ostacoli anche maggiori di quanti già esistono all’acquisizione della prova e alla sua genuinità”. Se Piovella dovesse andare agli arresti domiciliari, la decisione del giudice potrebbe essere interpretata dai tifosi come “un messaggio a rispettare le regole di gruppo che l’indagato ha dichiarato esplicitamente di voler rispettare e quindi implicitamente di far rispettare da tutti”, si legge ancora nell’ordinanza. Il gip ricorda, tra l’altro, “le numerose minacce che sono già circolate, tramite gli strumenti di comunicazione degli ultrà interisti, nei confronti di Da Ros Luca”, il tifososo interista arrestato e scarcerato sabato dopo aver indicato ai pm i nomi di altri ultà presenti la sera di santo Stefano fuori dallo stadio “per la scelta che egli ha assunto e tali da estendersi, come messaggio, ad altri possibili testimoni”.
Articolo pubblicato il giorno 7 Gennaio 2019 - 15:05