“Nel bilanciamento operato nella decisione di ieri, ha prevalso il rispetto delle regole. La solidarieta’ umana, che noi abbiamo inteso mostrare al calciatore anche attraverso il colloquio con lui, e’ un valore da proteggere ma che non puo’ sconfinare in comportamenti lesivi del corretto svolgimento di un evento. Se e’ concesso ad un calciatore un comportamento irrispettoso del direttore di gara, si legittimano anche episodi che possano sfociare nella violenza verso l’arbitro”. Cosi’ il giudice della Corte federale d’Appello, Piero Sandulli, commenta a CalcioNapoli24 Live la sentenza sul caso Koulibaly. “Determinare le regole non spetta ai giudici. Abbiamo voluto dare comunque un segnale: di solito il ricorso contro una sola giornata di squalifica non viene neanche considerato ammissibile. Se non avessimo voluto focalizzare l’attenzione su un tema delicato, avremmo rigettato l’istanza. Invece abbiamo voluto comunicare l’esigenza che un cambiamento e’ necessario, ma non e’ nella fase di giudizio che questo deve avvenire. Non si giudica un uomo dal colore della pelle”.
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