Non sono valse le battaglie dei cittadini e di numerosi politici espressione del territorio, ma è stato necessario addirittura ricorrere alla magistratura amministrativa per vedersi riconosciuto il diritto alla salute e perché sia stato possibile verificare la mancata trasparenza e l’illegittimità di un atto con il quale la Regione Campania ha stabilito di costruire un impianto di compostaggio sul territorio di Mercato San Severino. A seguito di un’ordinanza del Tar, che ha accolto il ricorso di comitati civici e delle amministrazioni comunali di Mercato San Severino e Montoro, è stato infatti sospeso il decreto dirigenziale della giunta regionale con il quale si stabiliva di escludere dalla valutazione di impatto ambientale il progetto di realizzazione dell’impianto in questione. L’ennesima riprova dell’incompetenza e della superficialità di questa giunta regionale nel pianificare, istruire e determinare l’impiantistica dei rifiuti. Una vicenda sulla quale abbiamo presentato un’interrogazione e depositato una richiesta di accesso agli atti, per avere certezza che fossero state adottare tutte le precauzioni e le prescrizioni del caso. Ma per ottenere una risposta, abbiamo dovuto attendere piuttosto la decisione di un tribunale”. Così i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà e Michele Cammarano.
“L’ordinanza dei giudici del Tar – sottolinea la consigliera M5S al Comune di Mercato San Severino, Annalucia Grimaldi – conferma le nostre preoccupazioni sull’opacità e le incongruenze con le quali sono state eseguite le procedure amministrative. Abbiamo sempre sostenuto, e continueremo a farlo, che questa tipologia di impianto sia del tutto incompatibile con un territorio come quello per il quale è stato progettato”.
Articolo pubblicato il giorno 24 Gennaio 2019 - 19:39