Napoli. “La bomba non era diretta a me ma era un messaggio per tutte le attività commerciali della zona” questo il succo del colloquio di Gino Sorbillo con i sostituti procuratori della Dda di Napoli, Celeste Carrano e Francesco De Falco che da martedì notte indagano sull’ordigno fatto esplodere in via dei Tribunali dinanzi alla nota pizzeria. E’ stato un lungo confronto quello di Sorbillo che ha raccontato le sensazioni e spiegato ogni mimino dettaglio che possa aiutare a collocare con precisione il movente del raid. Secondo Sorbillo, la bomba non era diretta a lui, perchè ha sostenuto di non aver mai subito richieste estorsive. Secondo la tesi di Sorbillo quel messaggio intimidatorio era diretto a tutti i commercianti del centro storico di Napoli. Il pizzaiolo ha anche escluso che l’esplosione possa essere un avvertimento per rapporti problematici con dipendenti o ex lavoratori della pizzeria e ha riferito di non essere stato avvicinato da nessuno nel corso degli ultimi tempi. Le indagini della sezione Antiestorsione della Squadra Mobile di Napoli puntano anche al clan Mazzarella e alle ‘facce pulite’ del clan in grado di riuscire a entrare indisturbati nel cuore dei Decumani, nel regno del clan nemico, i Sibillo, mettere una bomba e scappare indisturbati.
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