“Se non capivo le spiegazioni, qualche volta la maestra mi colpiva con i libri in testa”, è parte del racconto di uno bambini, vittime delle vessazioni di due maestre del plesso “Roncalli – Siani” della scuola elementare Ungaretti di Gragnano, arrestate nel 2015 e finite sotto processo. Il piccolo testimone è stato ascoltato nell’aula del Tribunale di Torre Annunziata a porte chiuse alla presenza della madre e dell’avvocato Attanasio, come disposto dal giudice monocratico, Gabriella Ambrosino, nella prima vera udienza del processo
Gli episodi di violenza sarebbero avvenuti nella sede distaccata della scuola elementare, che accoglieva un’unica classe, una terza, e a processo per maltrattamenti aggravati ai danni di due minori, sono finite la maestra prepensionata Elisa B. (sessant’anni) e l’insegnante di sostegno Maria Laura R. (trent’otto anni). In aula erano presenti cinque parti civili (genitori degli alunni matrattati) costituite su undici parti offese individuate dalla Procura.
Il dibattimento è partito dalla vittima principale, le cui violenze subite sono anche registrate in alcuni video. Alle domande del pm e degli avvocati, il bambino, come riporta Il Mattino, si è mostrato sicuro dei suoi ricordi, purtroppo già esternati in sede di denuncia e confermati alla presenza di un sostegno psicologico. “Colpi sulle mani, strattonamenti, tirate di orecchie, schiaffi in faccia, scappellotti dietro la nuca e libri in testa”, era ciò che il bimbo doveva subire dalla maestra, soprattutto quando sbagliava le operazioni di matematica. Rimproveri e qualche schiaffo – ha raccontato – venivano riservati anche ad altri amichetti. In particolare a un’altra bimba, autistica, seguita dall’insegnante di sostegno, che subiva un trattamento molto simile al suo. In seguito alla denuncia dei genitori, i carabinieri di Gragnano avevano installato una telecamera in quell’aula, per monitorare ciò che accadeva. Prima della denuncia, però, il piccolo raccontava a casa di essere così terrorizzato da non voler più andare a scuola. La madre in aula ha raccontato che suo figlio è stato vittima di “schiaffi, strattonamenti e insulti” davanti ai compagni di classe, tanto che “non dormiva più la notte e aveva paura”.
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