“Abbiamo deciso che Maurizio Landini si candiderà a fare il segretario generale di tutti, le divisioni hanno portato sempre sciagure”. Così Vincenzo Colla ai microfoni di Rainews24, dopo l’accordo trovato a Bari. “L’accordo prevede di dare spazio a tante pluralità e rappresentanza ai nostri gruppi dirigenti. La Cgil è fatta di tanti io che diventano noi. Io penso che abbiamo fatto un accordo con un messaggio importante anche all politica di sinistra, la cultura progressista deve unirsi”, ha aggiunto. Diversissimi su modi di fare, idee e opinioni eppure legati, non solo perche’ entrambi figli della provincia reggiana. Fabio Storchi, presidente di Unindustria Reggio Emilia, ex leader di Federmeccanica, considerato un ‘falco’ nel mondo di Confindustria, e’ oggi uno dei piu’ felici per la prossima elezione del suo ‘nemico-amico’ Maurizio Landini alla segreteria della Cgil. “Ho sempre dato una valutazione positiva della possibile elezione di Maurizio Landini a segretario generale della Cgil – ha commentato con l’ANSA – per la competenza, l’affidabilita’, la serieta’ dimostrate nel corso dell’esperienza che ci ha portato nel 2016 a firmare il nuovo accordo sul contratto dei metalmeccanici”. All’epoca Storchi era leader di Federmeccanica e Landini segretario della Fiom: furono protagonisti di una trattativa in cui, in diversi momenti, il confronto veniva condotto in dialetto reggiano: non mancarono le asprezze, ma alla fine si arrivo’ a una stretta di mano, che rese soddisfatti operai e industriali. Oggi Storchi conferma la sua stima verso Landini: “Abbiamo lavorato con trasparenza e franchezza, guidati dal senso dell’impegno che stavamo portando avanti. Sono contento che alla fine la Cgil abbia evitato la spaccatura, abbiamo bisogno di una Cgil autorevole e il fatto che si sia arrivati ad un accordo su una sola candidatura, testimonia la volonta’ di avere un segretario forte e credibile”. Dalla Cgil di Landini, Storchi si aspetta una continuazione del percorso “che ha portato a un cambio di paradigma: dalla conflittualita’ alla condivisione all’interno delle aziende, con la persona al centro dell’innovazione. Un elemento su cui si gioca il successo o l’insuccesso delle imprese”.
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