“È stato un momento di follia. Ho perso la testa quando mi sono accorto che i due bambini avevano rotto la sponda del letto matrimoniale, appena comprato con tanti sacrifici. Li ho presi a schiaffi e pugni, ma non ho usato la scopa: soltanto le mani”. E’ la confessione choc di Tony ‘il diavolo’, il 24enne italo marocchino che domenica pomeriggio ha ucciso a botte Giuseppe un bimbo di sei anni figlio della sua compagna Valentina Casa di 30 anni e feirto la sorellina Noemi di 7 anni mentre ha risparmiato l’altra bambina di 4 anni , sempre figlia di un primo matrimonio della donna. “Sono stato io a picchiarli, Vale era in un’altra stanza in quel momento. Ma non volevo e non credevo di fare così male a Giuseppe e Noemi. Tiriamo la carretta e ogni euro che entra in casa è un sospiro di sollievo. Davano fastidio, rompevano tutto, e non stavano al loro posto. Non c’ho visto più quando mi sono accorto del letto rotto”. Sta tutta qui la spiegazione assurda di una violenza inaudita che ha sconvolto la tranquilla domenica di Cardito e portato via la vita a un ragazzino di soli sei anni e segnato la vita della sorellina di sette. Tony Sessoubti Badre, figlio di padre italiano e madre magrebina, nato ad Acerra faceva il venditore ambulante. Aveva piccoli precedenti penali e come il padre (defunto qualche anno fa ) e la mamma aveva problemi di alcol. Ora è rinchiuso in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato e tentato omicidio con un decreto di fermo che il pm Paola Izzo della Procura di Napoli Nord ha firmato all’alba di ieri davanti all’avvocato Michele Coronella, del foro di Santa Maria Capua Vetere che difende il 24enne. Ora si attende l’interrogatorio davanti al gip perla convalida del fermo e la probabile firma di un’ordinanza cautelare in carcere. Ma quello che sta emergenza in queste ore è una situazione familiare piuttosto turbolenta. Non sarebbe stata la prima volta che Tony metteva le mani addosso al piccolo Giuseppe, il figlio della sua convivente Valentina Casa. Quella dell’episodio non isolato è una voce ricorrente a Cardito. Intervistato dal Tg Studio aperto, Angelo, un conoscente di Tony, ha infatti dichiarato: “Sabato ho visto Tony un po’ agitato perché ha dato un calcio al bambino davanti a me. Mi disse non ti preoccupare, questo mi sta portando all’esasperazione. Gli ho detto, devo chiamare i carabinieri?”. E tra l’altro un insegnante della scuola elementare “Marco Polo” di Cardito sostiene di aver visto Giuseppe, che frequentava quella scuola, con lividi e un occhio nero. Per questo, sarebbe scattata la procedura prevista in circostanze di questo tipo: la convocazione della madre del bambino per chiedere spiegazioni, con la predisposizione di una piccola relazione da consegnare ai servizi sociali del Comune. A quel punto, Valentina Casa, la mamma di Giuseppe, avrebbe fatto trasferire il figlio alla scuola elementare “Salvatore Quasimodo” di Crispano dove vive la mamma di Tony insieme con gli altri suoi figli. La motivazione ufficiale sarebbe stata che, in quel modo, la madre del convivente avrebbe potuto accompagnare il bambino a scuola. Una vicenda che risalirebbe al periodo tra settembre e ottobre, pochi giorni dopo l’inizio dell’anno scolastico. E che ora alla luce di quanto accaduto domenica scorsa va riletta e rivista. Intanto Valentina si è trasferita a Massa Lubrense, suo paese di origine e dove vive la sua mamma, i suoi fratelli e sorelle e Fabrizio Dorice, il suo ex marito.
Caserta. Un 22enne originario di Caserta è stato arrestato dalla Polizia di Stato per maltrattamenti… Leggi tutto
Carinola. È stato salvato in extremis da una fine tragica. Momenti drammatici questa mattina nel… Leggi tutto
Sette nuovi sostituti procuratori entrano nella Procura nazionale antimafia (Dna), guidata da Giovanni Melillo. Il… Leggi tutto
Come da titolo, il Parlamento iraniano ha manifestato l’intenzione di correggere il vituperato disegno di… Leggi tutto
Il cuore di Napoli ha ancora una volta dimostrato la sua generosità. Grazie all'iniziativa "Giocattolo… Leggi tutto
L'ultimo sequestro è avvenuto lunedì, da parte della Polizia di Stato, con la denuncia ai… Leggi tutto