Fermo convalidato e misura cautelare in carcere. È questo il provvedimento del gip del Tribunale di Napoli Nord nei confronti di Tony Sessoubti Badre, il 24enne che ha ucciso il figlio della compagna di 7 anni e picchiato la sorellina di 8 anni, ancora ricoverata al Santobono di Napoli.
Al 24enne, nato ad Acerra da padre tunisino e madre italiana, piccoli precedenti di polizia per scippo e droga, venditore ambulante, viene contestato anche il reato di lesioni aggravate per quanto riguarda la sorella di 8 anni di Giuseppe, ora protetta in ospedale al Santobono di Napoli, dove e’ assistita da psicologi, e presto portata con l’altra figlia di Valentina Casa di 4 anni, illesa, in una struttura l’accoglienza per minori. La richiesta di una perizia psichiatrica “potrebbe essere una delle possibilità, vedremo”. Così Michele Coronella, legale del 24enne Tony Sessoubti Badre. “Non si è fermato dopo due colpi, si è fermato quando ha fatto male. È andato oltre l’immaginabile, la testa è partita”, ha aggiunto l’avvocato. Davanti al gip del Tribunale di Napoli Nord, a suo dire, ha reso “una confessione piena. Lui sta recuperando le energie mentali, piange e si ribella a se stesso. Vedi un morto vivente, uno strazio umano. Man mano che si va avanti, è così: è una tragedia anche per lui oltre che per il bambino morto”, ha concluso il legale.
Articolo pubblicato il giorno 30 Gennaio 2019 - 16:27