“È stato Tony, l’amico di mamma ci picchia sempre”. La piccola Noemi, 8 anni, ha parlato con i medici e una psicologa dell’ospedale Santobono di Napoli dove è ricoverata da ieri pomeriggio. Ha ripetuto: “Ci ha picchiati Tony, ha cominciato da ieri, a me e al mio fratellino. Poi è andato via”. Le sue condizioni non sono gravi: ha lesioni in tutto il corpo ma ha reagito bene, almeno all’apparenza alla tragedia. Non sa ancora che il suo fratellino Giuseppe è morto. I medici in giornata dirameranno un nuovo bollettino medico. L’amico della mamma, Tony Sessoubti Badre, 24 anni, nato in Italia da genitori tunisini, che abitano a Crispano, è stato portato in carcere in nottata dopo diverse ore di interrogatorio davanti agli agenti della squadra mobile di Napoli e al magistrato. Paola Izzo, della Procura di Napoli Nord diretta da Francesco Greco. E’ accusato di omicidio volontario aggravato. Anche la donna, madre dei tre bambini, Valentina Caso, 30 anni, originaria della costiera sorrentina, è stata interrogata a lungo. I due hanno fornito versioni contrastanti in un primo momento. Poi davanti alle evidenze dei fatti e soprattutto grazie al racconto della piccola Noemi sono stati costretti ad ammettere. Valentina in un primo momento aveva detto di non essere presente in casa al momento della brutale aggressione da parte di Tony e quando sarebbe arrivata in casa il suo compagno le avrebbe detto che i bimbi erano caduto per le scale. Poi ha ammesso: “Tony sembrava un diavolo. Ho cercato di fermarlo, ma non ci sono riuscita”. E così Tony dopo aver cerato di convincere gli investigatori che si sarebbe trattato di un incidente e incalzato dalle domande ha spiegato in modo confuso: “forse l’ho colpito con un calcio, una mazza di legno…non so bene”. In nottata è stato trasferito in carcere in attesa della convalida che dovrebbe avvenire al massimo entro domani. Tony aveva dei piccoli precedenti penali per reati contro il patrimonio ma soprattutto aveva problemi di alcolismo che potrebbero aver determinato quei suoi momenti di follia. Anche i suoi genitori, entrambi tunisini li avevano avuti. La madre tra il 2010 e il 2013, è stata in cura e grazie all’aiuto del comune è guarita. E anche suo padre aveva problemi con l’alcol: è morto senza riuscire a imbarcarsi per l’Africa come avrebbe voluto.
Il provvedimento di fermo nei confronti del giovan italo-tunisino é stato firmato alle 5.22 di questa mattina dopo un interrogatorio lunghissimo. Tony Essobdi Bedra, 24 anni, nato ad Acerra da padre tunisino e madre italiana, non ha chiarito dinamica e movente di questa violenza domestica, così come, secondo quanto si è appreso, nemmeno da Valentina Caso, la madre trentenne delle due piccole vittime, sono arrivati elementi tali da permettere una ricostruzione di un pomeriggio di violenze, culminato con l’allarme dei vicini per una lite in famiglia che ha portato una volante del commissariato di Afragola ad arrivare nell’appartamento e a scoprire il corpo del bambino riverso sul divano. Personale del 118 ha poi portato la sorellina ferita all’ospedale pediatrico, dove e’ stata sottoposta a tac non ha mostrato lesioni agli organi interni. Proprio dalla bimba sono arrivati i primi elementi per per portare il 24enne e la sua compagna in questura. Essobdi Bedra ha piccoli precedenti di polizia per per scippo e droga. La coppia viveva a Cardito con i due figli che la donna aveva avuto da una precedente relazione e un figlio di 4 anni, illeso. L’uono avrebbe ucciso il figlio della compagna e ferito la figlia picchiandoli con una scopa e prendendoli a pugni. Saranno gli esami autoptico e accertamenti della Scientifica a fornire ulteriori elementi di indagine.
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