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Camorra: si consegnano al carcere di Secondigliano tre dei sette ‘latitanti’ del clan Rinaldi

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Napoli. Si sono consegnati al carcere di Secondigliano nella giornata di ieri tre dei sette ricercati del clan Rinaldi del rione Villa di San Giovanni a Teduccio per scontare la loro condanna definitiva per estorsione aggravata. Si tratta di Pasquale Rinaldi (fratello del boss Ciro detto “Mauè” anch’egli latitante ma per il duplice omicidio Cepparulo-Colonna), Ciro Rinaldi nato nel 1975 (cugino omonimo del boss) e Giovanni Nocerino detto “Celentano”. Insieme con altri 4 complici erano  stati condannati per estorsione aggravata a un imprenditore di Ercolano, la cui sentenza è diventata definitiva dopo la pronuncia della Cassazione lo scorso 15 dicembre. Risultano ancora uccel di bosco i fratelli Ciro e Sergio Grassia detto Sergiolino, Raffaele Oliviero “o pop” e Raffaele Maddaluno “nzalatella”.  I sette condannati in via definitiva, come ricorda Il Roma, furono coinvolti nell’inchiesta che nel 2011 portò dietro le sbarre 32 esponenti della camorra orientale di Napoli e del centro per estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti dell’imprenditore di Ercolano, impegnato in lavori importanti a San Giovanni a Teduccio, finito nella morsa di 5 clan, il quale esausto per le continue pressioni si trasformò in detective. Con microtelecamere e registratore, documentò le richieste di tangenti e in 28 finirono dietro le sbarre: tutti appartenenti ai clan Mazzarella, Formicola, Rinaldi, Altamura e Contini.


Articolo pubblicato il giorno 3 Gennaio 2019 - 07:41

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