Napoli. C’è un nuovo video che mostra che sono stati due gli attentatori che la scorsa settimana avevano piazzato una bomba all’ingresso della pizzeria di Gino Sorbillo in via dei Tribunali. L’imprenditore lo aveva anticipato oggi pomeriggio durante la trasmissione televisiva 2detto fatto” su Rai Due condotta da Bianca Guaccero. In serata il video è stato diffuso sulla pagina facebook dal consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, grande amico di Sorbillo.
Via Atri e’ vicolo nel cuore del centro storico di Napoli che arriva in via dei Tribunali. Il 16 gennaio in quella stradina arriva uno scooter e si ferma a poche decine di metri dall’incrocio. Sono le 2 e 11 minuti, sei minuti dopo c’e’ lo scoppio davanti alla pizzeria Sorbillo. Un ordigno di medie dimensioni che aveva lo scopo di intimidire tutti i commercianti della zona e non solo Gino, uno dei pizzaioli piu’ noti di Napoli. Le immagini sono nuove e sono state acquisite dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli che sta indagando per cercare di risalire all’attentatore e al suo complice. Da queste immagini di una telecamera di sorveglianza di un edificio privato si vede in volto un giovane, che indossa un giubbotto scuro e largo, come i suoi pantaloni. Lo si vede scendere dallo scooter e in una frazione di secondo lo si vede in volto. Poi indossa il passamontagna. Arriva all’incrocio, si ferma e torna indietro. Forse vede qualcuno passare, poi ritorna e mette la bomba carta. La fiammata non si vede dalle telecamere ma si nota il ragazzo correre velocemente verso lo scooter che aveva gia’ fatto inversione di marcia. E’ questa la nuova svolta a una indagine complessa che vede la Questura di Napoli impegnata a dare una identita’ al giovane emissario del racket. La notizia dell’attentato ha avuto ampia eco anche oltre confine, e ai Tribunali la scorsa settimana sono arrivati finanche giornalisti inviati dal New York Times. L’ordigno potrebbe essere stato un segnale del clan Mazzarella ai suoi rivali Rinaldi. I primi sono alleati dei Buonerba, i secondi con i Sibillo che comandano proprio nella zona a ridosso dell’esplosione. Ecco il motivo per il quale gli investigatori ritengono che la bomba possa essere stata messa da esponenti dei Mazzarella, sia per intimidire i Sibillo, sia per costringere tutti i commercianti della zona, e in particolare quelli come Sorbillo che fanno affari con il turismo, a piegarsi alle richieste estorsive. La pista principale e’ infatti legata al business che ruota attorno al centro storico e alla rinascita cultuale e artistico dei Decumani di Napoli. Migliaia di turisti ogni fine settimana fanno di Napoli la meta numero uno in Italia oramai da due anni. Ecco il motivo per il quale la camorra avrebbe deciso di dislocare le piazze di sostanze stupefacenti in luoghi piu’ appartati, facendole gestire da extracomunitari richiedenti asilo politico, e di ripartire con richieste di pizzo a tappeto a tutte le attivita’ imprenditoriali a vocazione turistica.
“Proprio nel giorno in cui emergono nuovi particolari inquietanti della bomba al locale di Gino Sorbillo alcuni imprenditori e commercianti si lasciano andare a commenti di cattivo gusto e a tratti quasi giustificano la camorra affermando che non esiste” afferma il consigliere campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, pubblicando su fb un nuovo video della bomba posta nei giorni scorsi all’esterno della nota pizzeria di Via Tribunali a Napoli. “Abbiamo assistito in questi giorni alla passerella di Salvini ad Afragola, ai baciamano, ma la camorra continua a seminare terrore, atteggiandosi a padrona del territorio”, aggiunge Borrelli in relazione anche alla notizia dell’ordigno che ha danneggiato i locali di una tabaccheria del comune alle porte di Napoli. “Nonostante i proclami del ministro dell’Interno la prepotenza dei clan non sembra affievolirsi. D’altronde le passeggiate, i selfie, i sorrisi, le ironie su chi la pensa diversamente e i baciamano non servono a sconfiggere la malavita”.
“Salvini parla di impegni presi, annuncia che ‘la pacchia e’ finita’ per la malavita ma, nei fatti, non sembra aver contezza della gravita’ del fenomeno” aggiunge l’esponente campano dei Verdi che prosegue: “A parte l’indossare un giaccone della polizia, non ci risulta che abbia fatto granche’ per facilitare il lavoro delle forze dell’ordine nella lotta quotidiana alla criminalita’ organizzata”. Inoltre, evidenzia Borrelli, “ci fanno paura quei commercianti e imprenditori che stanno facendo ironia sul racket e sulle bombe arrivando anche a sostenere che la camorra non esiste piu’ e che addirittura siano le stesse vittime a mettere le bombe fuori ai locali per farsi pubblicita’. Queste teorie sono le stesse che alcuni collaboratori di giustizia – i cosiddetti pentiti – stanno facendo emergere pubblicamente cercando di creare un clima di dissenso verso chi denuncia e subisce azioni criminali. Un modo a nostro avviso pericoloso per creare il vuoto verso chi si ribella verso la criminalita'”. Gli attacchi contro le vittime di attentati sono stati stigmatizzati, fa sapere il consigliere regionale dei Verdi, da Mimmo Filosa, presidente dell’Unipan, l’associazione dei panificatori della Campania. “Trovo fuori luogo l’ironia sulle disgrazie altrui sopratutto se legate ad atti criminali. Dispiace che queste parole arrivino da un imprenditore che, invece di esprimere solidarieta’ a chi ha subito un attacco, approfitta di un evento tanto spiacevole per esprimere livore e di fatto cercare di emarginare chi intimidito e minacciato. L’attacco a Sorbillo si commenta da solo”.
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