Arzano – Edilizia, camorra e politica: “non c’è limite alla indecenza in questa città. Ora si ergono a “paladini” e a censori quelli in rapporti certificati dalla gazzetta ufficiale con gli ex capoclan della camorra”. Una commissione d’accesso a lavoro con veleni e strategie tese a lanciare messaggi occulti e fermare presumibilmente le attività investigative dell’antimafia. Tanto che secondo il giornalista Domanico Rubio, gli interessi in gioco sarebbero talmente forti che i soggetti interessati sarebbero scesi direttamente in campo senza paura di essere stati certificati i loro rapporti con il boss del clan Moccia ucciso in un agguato nel 2014, Ciro Casone. “Ma chi parla in questa città? Chi ci vorrebbe dare lezioni di moralità ed etica pubblica, e che addirittura, in modo paradossale, fa persino dei sermoni di allarmata preoccupazione sul generale problema camorra che attanaglia i nostri territori? Chi getta fango contro di noi e vorrebbe addirittura delegittimarci agli occhi dell’intera città per la nostre battaglie antimafia? Vuoi vedere che anche i due scioglimenti per camorra di Arzano sono stati fin qui una invenzione di polizia, carabinieri, guardia di Finanza, Commissioni d’accesso, Parlamento, ministri degli Interni e Presidenti della Repubblica? Abbiate, almeno, un minimo di decenza, di dignità e zittite. Evitate altre ignobili figuracce pubbliche. Ma soprattutto evitateci il voltastomaco…perché noi non tolleriamo il lezzo, anche a debita distanza, di chi si è già sporcato di merda-camorra. Troviamo, quindi, davvero paradossale che proprio coloro che hanno concorso alla seconda consecutiva iattura dello scioglimento del Comune di Arzano sostenendo un’amministrazione commissariata per infiltrazioni e condizionamenti della camorra, vogliano oggi salire su un pulpito per dare lezioni ed emettere giudizi di delegittimazione nei nostri confronti e della stampa “libera” e antimafia…È allucinante che proprio coloro che sono stati parte integrante di quella maggioranza e parte dello staff “fiduciario” dell’ex primo cittadino, “protagonisti” di quella ignobile pagina nera della nostra città, abbiano oggi anche il coraggio di parlare, di screditare il sottoscritto, e la sua storia di “impegno pubblico” , la sua vita giornalistica, il suo curriculum professionale, etc. Lezioni di vita da personaggi con ruoli pubblici “miseri” di valori etici (i rapporti con l’Antistato) non li accettiamo (l’accumulo di ricchezza non fa diventare in automatico uomini da “nobili valori”, istituzionalmente e pubblicamente rispettabili. Questi ultimi sono “titoli” di merito che non si possono comprare, si conquistano con la propria quotidiana vita, giorno per giorno, con scelte nette, coraggiose, senza tornaconti, e per molti versi anche scomode). Da personaggi del genere, quindi, e non lo diciamo certo per partito preso o per una nostra folle invenzione , ma perché lo dice la storia di questa città, che è, piaccia o non piaccia, “certificata” negli atti della “GAZZETTA UFFICIALE”, accertata e sottolineata da organi di polizia e Commissione d’accesso, dal Parlamento, da decreti firmati da ministri e presidente della Repubblica (ne alleghiamo qui un breve passaggio) circa i loro “INCONTESTABILI” rapporti con la criminalità organizzata, non accettiamo lezioni”.
Luca Rossi
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