Arzano. “Un bene confiscato alla camorra restituito alla città”: gaffe della prima cittadina Fiorella Esposito. Le procedure di acquisizione, selezione e assegnazione furono avviate dalla commissione straordinaria. Non hanno perso tempo, e pur di far qualcosa (in questo caso fatta male), il “cerchio magico” spinto dai venti “Alisei” si è inventato la consegna di un (1) bene confiscato. Il tutto a pochi giorni dall’insediamento della commissione Antimafia inviata dal Ministero dell’Interno. Annunci in pompa magna sui social, dichiarazioni dell’Assessore Giuseppina Piglia ”Non verrà mai meno il sostegno e l’attenzione dei questa amministrazione comunale ad associazioni”, ma una maggioranza ormai in panne, dimentica di spiegare alla città che la procedura con pregressa selezione dei partecipanti affidamento all’associazione “Donna Matilde Serao” fu avviata nel 2016 dai commissari straordinari e terminata il 16 marzo del 2017 con determina nr. 35 a firma dell’Ing. Aniello Scafuto, sempre durante la gestione prefettizia. “Domani, alle ore 11.00, con l’assessore Giuseppina Piglia, saranno consegnati i locali di Via Pecchia 1 alla presidente dell’associazione “Donna Matilde Serao”, si legge sul comunicato del sindaco Esposito. Dopo un lavoro intenso fatto di ascolto del territorio e di sinergia con le migliori forze dell’associazionismo, un altro immobile confiscato alla camorra viene consegnato alla fruizione pubblica. Lì dove erano presenti forze criminali organizzate, ci sarà un luogo di aggregazione sociale volto alla sensibilizzazione sulla cultura di genere. L’assessore con delega ai beni confiscati, Dott.ssa Giuseppina Piglia, dichiara: ”Non verrà mai meno il sostegno e l’attenzione dei questa amministrazione comunale ad associazioni come quella di ”Donna Matilde Serao” che perseguono obiettivi importanti e quanto mai attuali. Lo stabile di Via Pecchia diventerà e rappresenterà quindi il simbolo del cambiamento possibile per la città di Arzano.” Intanto, un segnale si poteva e si doveva dare anche sull’affidamento di appartamenti e strutture che restano ancora vuote, lo sgombero di camorristi da alloggi comunali e la repressione degli abusi nel bunker del clan della 167 in via Colombo. E le pompe funebri ? Si attendono i provvedimenti del sindaco e della sua amministrazione.
Antonio Agliarulo
Articolo pubblicato il giorno 10 Gennaio 2019 - 10:46