Napoli. Diminuiscono gli omicidi a Napoli e provincia, così come il numero complessivo dei delitti. Aumenta il numero dei procedimenti arrivati a sentenza, sia civili che penali, tant’è che la Corte d’Appello di Napoli, nel confronto con le altri Corti d’Appello d’Italia, è dietro solo a Roma. Diminuiscono le rapine, gli incendi boschivi, le usure, le associazioni a delinquere, mentre nel 2018 sono aumentati i furti, le violenze sessuali, e soprattutto i delitti informatici. E’ il quadro sull’andamento della giustizia e gli indici della criminalità tracciato nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario dal presidente della Corte d’Appello di Napoli, Giuseppe De Carolis di Prossedi, che nelle conclusioni ha ricordato che “la lentezza dei processi rimane il principale problema tuttora irrisolto della giustizia italiana”. Il procuratore generale Luigi Riello, ha rivendicato il lavoro dei magistrati (“i più produttivi d’Europa”) e ha parlato di “responsabilità di quella classe politica che da anni ha marginalizzato la giustizia nel bilancio dello Stato”, denunciando carenze di personale, magistrati e personale amministrativo, a Napoli come presso il tribunale di Napoli Nord. Parlando della pervasività della camorra nella società, Riello ha evidenziato che “se è vero che alcuni tra i più gravi delitti sono in sensibile diminuzione, è però vero che la camorra, mostro dalle mille teste, ha ucciso di meno, ma fa scoppiare bombe per marcare il suolo per una questione di appartenenza, e per altro verso affina i suoi metodi, trasformando la violenza in forza economica”, per cui, ha aggiunto “è necessario recidere i fili apparentemente invisibili tra una società apparentemente per bene e la camorra”, parlando dell’esistenza di una “vera e propria borghesia camorristica che ha rapporti con molti liberi professionisti che assumono un ruolo strategico di cerniera tra i due mondi”. Poi un messaggio al mondo politico: “Non è necessario attendere una sentenza definitiva di condanna per non candidare ladri e corrotti”. Infine il pg si è detto preoccupato “per gli atti di violenza, particolarmente gravi, evidentemente motivati da odio razziale, perpetrati a Napoli, San Cipriano d’Aversa e Santa Maria Capua Vetere”.
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