Domani sera alle 19.00 presso la sede di Spazio Pueblo di Cava de’ Tirreni (in via Raffaele Baldi, 1) ci sarà la presentazione del libro “Peccato che non avremo mai figli” di Giuseppina La Delfa, Aut Aut Edizioni. Un racconto autobiografico ma di amore universale. La storia di Giuseppina e Raphaelle, che si incontrano e si innamorano ai tempi della scuola, negli anni ‘80. Dovranno entrambe battersi costantemente per una cosa semplice in realtà, la libertà di amarsi, ma dovranno farlo in quanto donne, omosessuali. I loro desideri e sogni sono quelli di tutti e tutte, come quello di genitorialità, ma il loro percorso insieme è più intricato e incerto di altri, dato che già molto giovani, alle soglie dell’esame di maturità, si trovano a fare i conti con consapevolezze dolorose per il loro grande amore, come quella di non poter avere figli insieme. Italo-francese, nata nel nord della Francia nel 1963. Laureata in Lingua e Letteratura italiana con specializzazioni in Letterature comparate e Didattica delle lingue straniere, nel 1990 si trasferisce in Italia con la compagna e da allora insegna lingua francese all’Università di Salerno. Nel 2000 si “pacsa” con la compagna al consolato di Francia a Napoli. Nel 2005 cofondatrice dell’associazione Famiglie Arcobaleno di cui è stata Presidente fino a ottobre 2015. Nel 2016 entra a fare parte del direttivo di Nelfa, il Network delle Associazioni di genitori LGBTQI* europee di cui è la vice presidente. Il romanzo che si andrà a presentare domani sera, costituisce l’esordio letterario dell’autrice che dopo tanti anni ha deciso di raccontare la sua storia e dichiarare, in tutta la sua interezza, l’amore che prova per sua moglie e compagna di vita, e per i suoi due figli, possibili solo dopo tanti anni di progresso e conquiste. Racconta delle varie fasi della vita e dei contrasti che si possono vivere, come quello con i genitori o con la società. Il dover affrontare difficoltà e sofferenze ma con una particolare ostilità da parte degli altri, che ancora non accettano una visione di coppia e famiglia che non siano quelle tradizionali, e che quindi credono che l’amore tra Giuseppina e Raphaelle sia un amore sbagliato. Forse non possiamo nemmeno immaginare quanti potranno tutt’oggi identificarsi in questa storia: si tratta infatti di uno scritto autobiografico che ripercorre un amore nato negli anni ’80, ma viene pubblicato oggi, nel 2018, in cui la politica assume toni retrogradi e medievali, incarnati anzitutto dal Ministro per la famiglia Lorenzo Fontana, che in epoca contemporanea si permette ancora di negare l’esistenza delle famiglie omogenitoriali, anche meglio conosciute come famiglie arcobaleno. In questo clima politico in cui la cultura e la libertà stessa di pensiero, azione, espressione sono sempre più minacciate e messe in discussione, lo Spazio Pueblo ci tiene a dare voce e sostegno a tante lotte sacrosante e fortemente sentite, come quelle della comunità LGBTQI, soprattutto perché il senso di solitudine estrema e paralizzante a volte è più forte della voglia di far valere i propri diritti e la propria libertà. Un senso di solitudine che può essere confermato e dimostrato da una breve citazione del testo: “Nel 1992, dopo dieci anni insieme, eravamo ancora le uniche lesbiche sulla faccia della terra, almeno per noi”.
Il messaggio del libro, e anche il nostro, va quindi innanzitutto ai giovani, che devono lottare per i propri sogni e per il proprio futuro, imparando dalla storia di Giuseppina e la sua compagna di vita, che alla fine sono riuscite a sconfiggere i loro incubi e paure peggiori.
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