Reintegrare i detenuti all’interno della comunità, tramite percorsi di inclusione lavorativa. E l’obiettivo del patto sottoscritto dal Comune di Torino, dalla garante dei detenuti del Comune di Torino, dal Dap del Ministero della Giustizia, dalla magistratura di sorveglianza e dalla Cassa delle Ammende che punta al reinserimento sociale di carcerati che stanno scontando una condanna definitiva. Il progetto nella prima fase coinvolgerà circa 50 detenuti con bassissimo livello di rischio, ma l’obiettivo entro quattro-sei mesi è di raggiungere il centinaio di soggetti coinvolti. I percorsi di riabilitazione, le cui modalità esecutive saranno definite nelle prossime settimane, prevedono attività svolte all’esterno della casa circondariale, sia sotto forma di volontariato, sia attraverso l’inclusione lavorativa supportata da borse lavoro finanziate da fondazioni, enti pubblici e privati, fondi sociali europei, Cassa delle Ammende. La sindaca, Chiara Appendino ha spiegato che la Città farà in modo che i suoi istituti formativi siano coinvolti nell’iniziativa per dare alle persone detenute un titolo spendibile nel mondo del lavoro. E l’assessore Unia ha ricordato che esperienze simili sono già state promosse sia nella gestione del verde pubblico, sia nella pulizia dei giardini, grazie alla partecipazione di Amiat nel quadro del programma di riqualificazione delle periferie AxTo. “Progetti come questi – ha sottolineato il presidente della Cassa delle Ammende Gherardo Colombo – sono importanti per i detenuti, ma anche per la comunità”.
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