ÂÂVoce âÂÂe sirenaâÂÂ, lâÂÂultimo lavoro cinematografico del regista Sandro Dionisio, è stato presentato giovedì 27 dicembre al Nest-Napoli est teatro a San Giovanni a Teduccio, dopo la recente apertura del centro culturale che lo ingloba âÂÂArt33âÂÂ. A dialogare con il pubblico il regista Sandro Dionisio e lâÂÂattrice Rosaria De Cicco, insieme al giornalista Francesco Bellofatto.
Presentato nel settembre 2018 durante la ventesima edizione del Napoli film festival, âÂÂVoce âÂÂe sirenaâ è un racconto che prende forma tra le rovine di Cittàdella Scienza, lâÂÂarea museale colpita dal rogo del 4 marzo 2013. La trama rievoca le voci della millenaria storia di Napoli, fatta di miti e identità, grazie alla narrazione delle due protagoniste Cristina Donadio e Rosaria De Cicco, figure reali e mitologiche insieme. Narrazione fantastica, indagine documentaristica e storia della cittàtrovano espressione in âÂÂVoce âÂÂe sirenaâÂÂ, nel quale il canto della sirena è un suono straziato di dolore per le ferite inferte a Partenope e insieme un grido di speranza per le sue risorse e bellezze.
Testimoni di questa storia alcune voci autorevoli, come il filosofo Aldo Masullo che ripercorre la storia di Napoli con una riflessione sul rapporto tra i napoletani e il potere, il fotografo Antonio Biasiucci e lâÂÂantropologa Elisabetta Mori.
Secondo il regista del docu-film Sandro Dionisio, i luoghi raccontati attraverso le voci delle protagoniste presentano unâÂÂaffinitàcon il quartiere che ha ospitato la proiezione, San Giovanni a Teduccio. LâÂÂincendio dellâÂÂarea museale del 2013, visto come una ferita inferta alla città. proprio come il disastroso incidente della raffineria dellâÂÂAgip del 1985, devâÂÂessere unâÂÂoccasione di riflessione e deve aprire la possibilitàdi un riscatto. âÂÂHo preso a pretesto questa ferita per raccontare la bellezza invincibile di NapoliâÂÂ, ha raccontato Dionisio al pubblico, invitando gli intellettuali partenopei a non abbandonare la cittàa se stessa, aggiungendo âÂÂViviamo una deprivazione culturale pazzesca, per questo ringrazio le associazioni che hanno dato vita ad una realtàteatrale e culturale come questa a San GiovanniâÂÂ. Per il giornalista Francesco Bellofatto il lavoro di Dionisio interpreta le lacerazioni che nel tempo hanno colpito la cittàdi Napoli, facendone emergere il senso in una realtàche sembra condannata allâÂÂimmobilismo. âÂÂBagnoli come San Giovanni a Teduccio è un quartiere in cui si cerca di rimarginare queste ferite puntando sullâÂÂinnovazione, sullâÂÂarte e sulla culturaâÂÂ. Eâàinoltre intervenuta lâÂÂattrice Rosaria De Cicco testimoniando la difficoltàe insieme la bellezza di un lavoro simile, del dover girare le scene tra le macerie che ha definito âÂÂancora fumantiâ e il senso di impotenza nel confronto con un evento di quel tipo. LâÂÂattrice ha aggiunto, âÂÂEravamo accomunati dalla necessitàdi essere testimoni. Non sapevamo quale sarebbe stato il risultato, ma abbiamo vissuto unâÂÂatmosfera indimenticabileâÂÂ.
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